Rocco Buttiglione, esponente di rilievo dell’Udc, in un’intervista a Repubblica di oggi (14/10/09) sostiene che un eventuale passaggio di Paola Binetti tra le fila della sua formazione politica rappresenterebbe un segnale negativo per il Partito democratico. Significherebbe che «nel Pd non c’è posto per i cattolici» asserisce colui che si è autodefinito “uno dei maggiori pensatori del secolo”.
L’intervento di Buttiglione è certo da tenere di conto. Il grande pensatore, infatti, è un esperto in materia di diritti di omosessuali e transgender. Non a caso è stato l’unico commissario europeo designato ad essere bocciato dall’Europarlamento per le sue posizioni su gay, lesbiche, trans ma anche immigrati (11/10/2004). Perché un pensatore moderno si pone democraticamente di fronte ai problemi e, parlando sempre in modo pacato e dotto, discrimina in modo democratico. La discriminazione è uguale per tutti.
Nell’intervista a Repubblica, Buttiglione rafforza la sua carismatica leadership tra i geni dei nostri tempi, rimarcando che «un testo come quello (il ddl Concia, nda) discrimina gli eterosessuali». Vette di nobiltà di tale ridda difficilmente erano state raggiunte finora. Un po’ come dire che si dovrebbe abolire il 41 bis perché discrimina i mafiosi. Rocco Buttiglione in the sky with diamonds, Rocco Buttiglione: no limits.
Fossero mancate prove, che i miscredenti abbondano, il nostro filosofo di centro con queste dissertazioni si accredita ulteriormente non più solo come “uno tra” o come “grande”, ma in assoluto come “maggior” pensatore. Il che andrebbe pure bene: il problema è che poi dice quello che pensa. “Pensa prima di parlare” in certi casi non è un consiglio, ma una trappola. Uno scherzo del destino.
A parte questo, una domanda vera c’è: c’è posto per i cattolici nel Pd? Certo, si potrebbe rispondere con un’altra domanda: c’è posto per i divorziati nell’Udc? C’è posto per Cosimo Mele nell’Udc? Ma la tecnica delle non risposte o del ributtare la palla di là dalla rete è vile. Dunque: c’è posto per i cattolici nel Pd?
La risposta sta nel concetto di “cattolico”. Si può definire Paola Binetti semplicemente “cattolica”? Quanti tipi di cattolicesimo esistono? In base a questa filosofia, il Pd potrebbe candidare Bin Laden per sottolineare che nel partito c’è posto per i musulmani. Paola Binetti non è cattolica: in confronto, Ratzinger è un illuminista.
C’è posto per i cattolici nel Pd? Sì. C’è posto per i fondamentalisti religiosi? Per chi non si riconosce nei valori fondanti del Pd nel Pd? Per chi vota contro le indicazioni del partito e degli elettori? Per chi vota col cilicio stretto sulla coscia sanguinate? A quanto pare, purtroppo sì. C’è. Ma dovrebbe esserci? A rigor di logica, no.
Perché va bene l’apertura e la liquidità. Ma se continua su questa strada, il partito democratico, più che un partito “liquido”, sarà sempre più un partito sciolto. O al limite, gassoso. Come un ectoplasma. E per mettere insieme le varie “anime” del partito non basterà un segretario. Ci vorrà un medium. Anzi, un esorcista.
Gianni Somigli