L’artista brasiliana dà un solido fondamento scientifico alle sue parole e utilizza le nuove tecnologie per la causa: «Per salvare la foresta il 18 e il 19 dicembre tutti su Facebook a creare un grande gruppo di pressione».
Oggi il documentario realizzato da Pino Brambilla per il CAI sulle miniere di amianto della Valmalenco e gli ultimi due film in concorso
«Una parola per ogni essere, la foresta è il mio dizionario». Il pubblico di “Sondrio Festival” ha ascoltato e partecipato con grande concentrazione al recital di Marcia Theóphilo (foto), la poetessa paladina dell’Amazzonia, per poi esplodere in un fragoroso applauso. La Theóphilo, laureata in antropologia per dare anche fondamento scientifico alla sua opera, non legge semplicemente le sue poesie, le interpreta, si cala “dentro” quel mondo suggestivo e minacciato, come assorbita dalle immagini di Franz Garlaschelli che scorrono alle sue spalle sul grande schermo. Brevemente introdotta dallo scrittore Moreno Gentili, che ha letto una poesia “a colori” scritta per lei da Rafael Alberti, la poetessa ha trasportato l’uditorio in una viaggio fantastico e simbolico tra gli abitanti della foresta, dove l’uomo viveva in sintonia con animali e piante, un equilibrio sconvolto ma che potrà ritornare se tutti ci impegneremo per una causa che – ha ricordato – “è la nostra vita”. Dal 18 al 19 dicembre potremo farlo aderendo già da oggi su Facebook ad un grande gruppo di pressione mondiale. «Non donate denaro, donate il vostro tempo» ha esortato Marcia Theóphilo. Per iscriversi cercare “12 hours” su Facebook o visitare il sito web www.theophilo-amazonia-e-poesia.info
Le nuove tecnologie vengono così utilizzate dalla leader del movimento di difesa della Foresta che sta prendendo forza in tutto il mondo grazie al suo impegno, debitamente valorizzato da questa edizione di “Sondrio Festival” nel segno del giaguaro, animale totemico dell’Amazzonia.
Il messaggio della Theóphilo, che merita grande attenzione, sarà approfondito questa mattina con gli studenti delle scuole superiori e alle 13 nel corso di un incontro alla Casa Circondariale di Sondrio.
La serata è poi proseguita con la proiezione di altri due film in concorso. La foresta, regno delle ombre (Germania, 2008) girato in Baviera da Jan Haft, ha raccontato la vita di una volpe femmina e dei suoi cuccioli in un mondo difficile e meraviglioso, seguendo con una splendida macrofotografia anche le esistenze di piccoli animali che popolano questo ambiente, formiche, bombi, topi selvatici e specie vegetali assolutamente affascinanti.
Il tasso del miele e gli altri cacciatori di Niassa (Sudafrica, 2008), girato in Mozambico dai coniugi Keith e Colleen Begg, ha analizzato con toni divertenti anche il rapporto umano venutosi a creare, in mezzo a disavventure ed imprevisti in cerca dell’elusivo animale, tra i ricercatori e la popolazione indigena. Il documentario è ambientato in Mozambico, in mezzo ad una natura selvaggia popolata da leoni e leopardi, elefanti e jene, con cui l’uomo vive in pacifica sintonia.
Oggi alle 18 in tensostruttura sarà presentato in anteprima il documentario Sulle tracce della salamandra sulla storia delle antiche miniere di amianto in Valmalenco, realizzato da Pino Brambilla per il Comitato Scientifico del CAI Lombardia. Alle 20:30 la proiezione degli ultimi due film in concorso, che si annunciano particolarmente spettacolari. Autostrada per l’Era Glaciale (Germania, 2008) di Ernst Arendt e Hans Schweiger racconta della striscia di asfalto che in Alaska attraversa un ambiente primordiale ed incontaminato dove non è raro incontrare orsi grizzly. Balcani selvaggi (Austria, 2008) di Michael Schlamberger riprende la vita di lupi e orsi bruni, linci e rapaci tra scenari che sembrano appartenere alla “Terra di Mezzo” del Signore degli Anelli più che alla Croazia, alla Romania e alla Macedonia di oggi.
Presso Palazzo Martinengo è sempre aperta, fino al 25 ottobre (dal lunedì al venerdì 9-12 e 14-18) la mostra “Charles Darwin, storia di una vita e di un’idea”, dedicata al padre della teoria evoluzionistica nel bicentenario della nascita e curata dal Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno, mentre nella tensostruttura 10x10 di Piazza Garibaldi è possibile visitare fino a sabato “Infoparchi”, punto di informazioni sull’attività delle aree protette della provincia di Sondrio.
Anche oggi i ristoranti del centro storico, coordinati dall’Unione Ristoratori della Provincia di Sondrio, propongono su prenotazione menu etnici speciali a partire dalle 19 per consentire la visione dei film. Al termine delle proiezioni stasera lo chef Luca Grigis del ristorante “Sale e Pepe” offrirà un assaggio di sapori dal mondo: cuscus alle verdure con maiale al curry e cremino indonesiano al cacao con bavarese alla cannella.
Domani è la giornata del gran finale di “Sondrio Festival”, che inizia già alle 14 in Piazza Garibaldi per concludersi, dopo giochi alla scoperta delle aree protette, la presentazione dei format tv realizzati dai più piccoli nel laboratorio “Facciamo la televisione”, uno spettacolo di coreografie aeree e l’incontro con l’alpinista Marco Confortola autore del libro Giorni di ghiaccio, alle 20:45 con il gran gala e la premiazione del film vincitore della XXIII edizione, tra assaggi dal mondo e momenti di spettacolo.
Paolo Redaelli
Ufficio stampa Sondrio Festival
