Ho partecipato al Festival di Internazionale nel week end scorso e devo dire – visto che è il secondo anno che vi partecipo e sono tre anni dalla sua inaugurazione –, che la manifestazione è ben costruita e ben organizzata. Nomi di prestigio del mondo del giornalismo “Internazionale”. E poi la conclusione con Roberto Saviano ha fatto registrare un vero e proprio tripudio per il giovane autore di Gomorra. Il problema è che ogni anno le presenze aumentano sempre di più: quest’anno siamo arrivati a circa 40.000 presenze e per il 98% giovani e tante ragazze. Ci sono stati 70 ospiti rappresentativi dei 4 continenti, 18 paesi e 32 testate giornalistiche. Ci sono stati 43 incontri con ben 39 ore di programmazione. Oltre a tre concerti si sono avute 5 presentazioni letterarie, una mostra fotografica e 8 documentari inediti. Il tutto gratuitamente. L’unica spesa è data dalla pazienza di stare a fare la fila per le strade del centro in attesa che possa toccare il posto nelle strutture previste e che si trovano tutte nel giro di poche centinaia di metri.
Io ero lì anche per tellusfolio.it e come di dovere vengo a raccontarvi qualche particolare di alcuni incontrai quali ho partecipato. Ho visto Gad Lerner, Concita De Gregorio, Tito Boeri, Roberto Saviano e Mario Calabresi. Insieme a questi giornalisti e scrittori italiani ho ascoltato anche interventi – tutti severamente e seriamente tradotti da interpreti di alto livello – di esponenti internazionali come Rebecca Solnit, Bill Emmott, Misha Glenny, Marc Lazar, Paul Ginsborg inglese ma oramai cittadino italiano e abitante in Toscana a Firenze dove insegna all’università.
Questo per dare un panorama generale dei miei incontri. Ma chi volesse trovare tutto il programma completo può andare sul sito di www.internazionale.it.
Il sindaco di Ferrara ha detto che ci rivedremo l’anno prossimo quindi vuol dire che avverrà ancora nella sua città. Ma se dovessero aumentare ancora i partecipanti occorrerà trovare il modo di far partecipare tutte queste persone ed anche molte di più in ambienti più adatti e più capienti visto che fare la fila per ore è pesante anche benché giovani. Menomale che la stagione è stata bella, ma se fosse piovuto o avesse fatto freddo non sarebbe stato tanto piacevole stare per strada per ore e ore! Per cui è necessario per il prossimo anno trovare – specie per gli appuntamenti più gettonati – altri luoghi più idonei ad accogliere decine di migliaia di giovani. Occorrerebbe un palazzetto dello sport, oppure anche un centro congressi ben più adatto. Certo che la sovrapposizione degli incontri non permette a molti, come è successo a me, di non poter partecipare a tutti quelli che uno vuole perché interessato. Per cui gli organizzatori dovranno inventarsi qualcosa di nuovo per agevolare l’accesso e dare modo a molti di partecipare agli incontri senza fare stancanti file che a volte non permettono lo stesso di poter accedere al locale. Anche le stesse cuffie per la traduzione sono poche e a volte anche scadenti nella loro funzionalità. Anche questo è un vero problema sia per l’accesso – occorre il documento – sia per la riconsegna, un’altra fila. I giovani in genere sono stati disciplinatissimi in tutte le occasioni: non si è sentita una polemica a voce alta anche se fra loro si ascoltavano critiche all’organizzazione. La gratuità dell’evento non permette troppe critiche. Ma ciò che diciamo lo diciamo perché vogliamo che il Festival di Internazionale migliori e cresca sempre più perché in Italia iniziative del genere, con tantissimi giovani così, non se ne vedono più. Tutta gente impegnata e volenterosa di prender parte alla ‘politica’ della società. Un gran bel segno per il futuro di questo Paese!
Piero Cappelli
(1 - segue)