In una lettera intitolata “Mai reticente, quel prof di religione” (La Stampa 30 settembre) leggo: «Ogni tanto qualcuno scrive che gli insegnanti di religione omettono di dire ai propri studenti che Gesù aveva fratelli e sorelle. Proprio dal mio professore di religione ho appreso che i grandi Padri della Chiesa hanno spiegato come nella tradizione ebraica... il termine “fratello” e “sorella” veniva applicato in senso lato anche per indicare altri gradi di parentela: cugini, nipoti, ecc. E anche se Gesù è detto “figlio primogenito” (Lc 2,7), questo non implica che ci siano stati altri fratelli. Il primogenito è sempre tale anche se unico». In realtà, quel prof ha dato per scontata la tesi che Gesù non avesse fratelli, senza dimostrarla, limitandosi a confutare le obiezioni alla tesi stessa. Confutazioni che lasciano il tempo che trovano.
Il fatto che il termine “fratello” potesse indicare anche altri gradi di parentela, non esclude che l'evangelista potesse averlo usato in senso proprio. E l'espressione «figlio primogenito» non implica la presenza di altri fratelli, ma neppure la esclude. È lecito credere che Gesù potesse avere avuto dei fratelli, giacché non c'è nessun motivo per ritenere che Maria, dopo aver messo alla luce il Bambino, non potesse essersi unita allo sposo. Matteo, del resto, racconta: «Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; ma non si accostò a lei, fino alla nascita del figlio che egli chiamò Gesù» (Mt 1,24-25). A riguardo gli esegeti fanno notare che nel linguaggio biblico la congiunzione temporale «finché» non implica necessariamente un cambiamento di situazione per il tempo successivo. D'accordo, non lo implica, ma neppure lo esclude.
Ma perché la Chiesa tiene tanto a sostenere la verginità perpetua di Maria? L'unica vera ragione è che l'amore benedetto da Dio, anche tra due sposi benedetti da Dio, è sempre un po' peccaminoso, soprattutto per la donna. Una santa mamma è sempre un po' meno santa di una santa vergine... Così va il mondo. Questo mondo.
Miriam Della Croce