Da sostenitrice del doppio cognome per i figli e prima firmataria di una proposta di legge, non vorrei l'imposizione di quella che dovrebbe invece essere una libera scelta. In commissione Giustizia della Camera è in atto uno scontro tra la possibilità di scegliere il cognome da dare ai figli a partire dal testo base della Presidente della commissione Giulia Bongiorno. Vi si prevede il doppio cognome per tutti, sostenendo che altrimenti non ci sarebbero cambiamenti, la donna continuerebbe ad essere discriminata e il cognome prevalente sarebbe quello paterno. Siccome stiamo parlando di un cambiamento culturale, imporlo per legge, anche se va nella direzione auspicata, è sempre pericoloso.
Perché, allora, non imporre il solo cognome della madre? Questo potrebbe favorire la donna, ma il padre? Compito della legge dovrebbe essere, invece, predisporre e favorire pari opportunità e libera scelta, promuovendo l'informazione e dando supporto adeguato alle decisioni.
La legislazione è arretrata, la Corte Costituzionale chiede una legge, occorre adeguarci ai trattati internazionali, ma la legge occorre cambiarla nella direzione più liberale possibile, non passando dal modello patriarcale a quello statalista paritario.
Donatella Poretti
Qui il testo del mio disegno di legge