A una festa in maschera si leggeva Grozio inseguendosi su pattini a rotelle trovati in un vecchio baule, insieme ai libri.
Quando uno veniva raggiunto doveva pagare una penitenza - un pizzicotto, un bacio, una ciocca di capelli - per il semplice fatto che lui stava davanti e quello dietro: doveva dunque essere in difetto, se scappava.
– È evidente, è naturale – mi spiegava un pattinatore travestito da Jeeg robot d'acciaio. – La legge è LEGGE – proclamò Marlon Brando con la t-shirt lacerata e fradicia, i muscoli lucenti. – È semplicemente così – soggiunse Cenerentola in un fiato, prima di scomparire in uno stridore di rotelle.
– Ma io come faccio a capire se sono la LEGGE oppure l'eccezione...?
Nessuno mi rispose, tutti erano ormai corsi in giardino per giocare a ruba bandiera e lì, al centro del salone, sull'enorme kilim, era rimasto solo un pattino di Cenerentola che ancora rullava... Prima di schiantarsi contro il baule.
Guido Bussoli