Arriva! Calato come un Fiore dal cielo, è giunto a Viterbo, per la gioia di ventimila, 20.000, fedeli e non ci sono smentite della Questura: può testimoniarlo il questore Urti, presente.
E poi la la fedele e sicura papamobile, lo porta a Piazza San Lorenzo, dove lo aspettano con ansia i Salvi, i Salvati ed i Giusti: saranno anche Saldi?
Ma ecco che «un leggero venticello fa alzare la mantellina bianca del Papa. Nel seguito ci sono anche il medico personale Patrizio Polisca, il direttore dell’Osservatore Romano, Gian Maria Vian». Non è proprio corretto, ho faticato per ritrovare il nome del bello e impossibile, Georg Gaenswein, suo segretario: lui ha fermato l’impertinenza del venticello. Sarà stata anche questa per Don Georg e una giornata di emozioni sconvolgenti?
«I rapporti tra Italia e Santa sede sono salvi. Il mio sorriso dice tutto». Altre agenzie battono: «Tra Italia e Santa Sede rapporti saldi».
Così dichiara il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, al termine della messa celebrata dal Papa a Viterbo. «Bisogna comunque lavorare per rafforzare ulteriormente le relazioni chiesa-governo».
Non scherziamo… tutti saldi nella Cabina di Regia: un particolare grazie a Monsignor del Ciuco nella discreta postazione della Rai a Valle Faul
I cristiani non devono avere «paura» di impegnarsi «in ogni ambito della società», e quindi anche in politica, un impegno che, anzi, non deve mai venir meno, neanche se «cambiano le stagioni della storia e i contesti sociali» ha detto il Papa: parole espresse al convegno dell’Azione Cattolica, con estrema determinazione, dal segretario generale della Cei, monsignore Mariano Crociata (quando il nome è già profezia).
Nel contempo, Riccardo Muti ha eseguito due volte l’Inno d’Italia e dice, non cambiamolo (peraltro già accaduto nel 2000). A Onna il capo dello Stato si è fermato in raccoglimento davanti all’Albero della Memoria, la monumentale rovina sotto la quale il parroco Don Oreste ha collocato una statua della Madonna e un tabellone con l’elenco delle vittime del terremoto del 6 aprile e sorridono tutti.
In un’intervista esclusiva al tabloid britannico Daily News, ripresa dalle telecamere di Sky e dell’americana Cbs che la manderanno in onda nei prossimi giorni, Noemi Letizia ha parlato a lungo del suo Papi, spiegando che questo appellativo dato a Silvio è perché lui è dolce.
Dicono che Viterbo, la città dei papi, detenga due primati che resistono da otto secoli e, probabilmente, destinati a rimanere imbattuti: il primo e più lungo conclave della storia della chiesa e il pontificato più breve della cristianità.
Non sono riuscita a chiudere con la chiave queste notizie Conclave, non chiedo indulgenze ma sogni possibili anche se non ci aiuta san Bonaventura a «dispiegare le ali» della speranza che «tutto muove»…
Fateci andare a Roma-Civitavecchia-Capranica-Orte, con un treno, senza ali.
Avvertite «il Padrone della messe che continua a chiamare come operai nella sua vigna, perché, resistendo a ogni lusinga ed insidia mondana, perseverino generosamente nel seguire il cammino intrapreso»: nessuna Azione e Tradizione che ripeta lo Spettacolo circense a cui ci hanno abituati nei secula seculorum. Chi desidera vederlo, paghi l’ingresso. Niente è gratuito, sia chiaro, in «questa Terra bella e ricca di santi».
Doriana Goracci