Sabato 12 settembre dalle 17:00 si inaugura con un intervento critico di Sonia Zampini la mostra “Multisala” che conclude per quest’anno la XVIII Rassegna “Incontri d’Arte 2009” da me curata. Con alcune opere create apposta da Gianni Dorigo, un testo di Roberto R. Corsi e le poesie di Liliana Ugolini è stato realizzato il libro-opera A nera, il primo della collana “Voyelles: omaggio a Rimbaud” ideata da Alessandra Borsetti Venier per Morgana Edizioni. Liliana Ugolini e Vincenzo Lauria eseguiranno una lettura a due voci di alcuni brani scelti. Dopo la cena, la serata si chiuderà con la proiezione del film La Cosa da un altro Mondo del 1951 per la regia di Howard Hawks (1896-1977), un film classico del genere horror fantascientifico. La sceneggiatura è basata sul racconto breve Chi va là? (Who goes there?) di John W. Campbell.
Per questa mostra Gianni Dorigo ha creato un percorso tutto dedicato al suo amore per il cinema, cui ha voluto offrire un appassionato omaggio con gli strumenti che gli sono propri, coniugando gestualità informali, contaminazioni New-Dada e allusioni alla Pop-Art. Sono esposte oltre sessanta opere prodotte dal 1999 a oggi, alcune delle quali inedite. Si tratta di collages dipinti, realizzati scomponendo il singolo manifesto per poi ricomporne liberamente i vari frammenti secondo molteplici possibilità combinatorie, senza però tradire l’icona di partenza costituita dal film cui il manifesto appartiene. Un viaggio per immagini con una forte componente narrativa per una ricatalogazione tutta personale del cinema, attraverso un allestimento nei vari generi espressi con i linguaggi culturali dei paesi di provenienza.
Del 1999 Dorigo presenta Piccola storia del cinema, un’installazione di circa quaranta piccoli oggetti di forma irregolare, ognuno dedicato a un film, realizzata per lo spazio d’arte Minimum di Firenze insieme a un libro d’artista con un racconto di Alessandra Bruni (n. 15 della collana Minimum, Morgana Edizioni).
Alcune opere provengono dalla mostra Cinemascope presentata alla galleria Il Ponte nel 2001, accompagnata da un catalogo con una poesia di Vincenzo Mollica e due testi di Claudio Carabba e Omar Calabrese che scrive: «Dorigo ridipinge manifesti - che non sono più gli stessi - come soggetti di ‘quadri da cavalletto’, e li reinvesta, aggiungendo magari scrittura a combinandoli in composizioni come se si trattasse di natura in posa. E così, paradossalmente, compie un’operazione concettuale, proprio mentre esibisce, al contrario del concettuale, la mano autrice dell’artefatto e del virtuosismo tecnico. Il cammino segnalato all’inizio, che partiva dalla pittura, e lentamente ma inesorabilmente conduceva alla pubblicità e alla sua affissione, si volge all’indietro. La pubblicità torna verso la pittura, riscopre le sue origini antiche e ormai cancellate».
Del 2006 vengono esposte alcune grandi opere portate in mostra al Palazzo Ducale di Castelnovo ne’ Monti (RE) a cura di Luca Beatrice con il titolo Il Fiore e il Serpente. L’immagine della donna nel manifesto della cinematografia orientale. Nella presentazione del catalogo Luca Beatrice scrive: «Le pellicole estremorientali che seducono la fantasia pittorica di Gianni Dorigo sono lo specchio di un’innocenza che la nostra civiltà occidentale ha definitivamente perduto. Non esiste ancora la tipica declinazione corpo = merce, ma si rintraccia invece un inno alla bellezza e all’innocenza che non ha legami con la realtà ma con il mito, non con il presente ma con le antiche tradizioni storiche. Dorigo artista di atmosfere coglie il sentire erotico di queste immagini e le trasfigura nel fascino immortale della pittura. Una sorta di ritorno alle origini, apoteosi del tempo sospeso, fine calligrafismo che non descrive ma racconta storie lontane, di ieri come di domani».
Nel 2009 Dorigo realizza le immagini del numero 9 della rivista Antipodi a cura di Alessandra Borsetti Venier: 16 lavori dedicati al cinema americano, horror, fantascientifico, noir, dagli anni Venti agli anni Ottanta. Alla Barbagianna verrà presentata la serie completa di 30 opere.
La mostra resterà aperta dal 12 settembre al 31 ottobre 2009.
Gianni Dorigo è nato a Ferrara nel 1953 e dal 1968 vive a Firenze. Al suo attivo ha più di 30 mostre personali; la prima, nel 1974, è stata presentata da Antonio Bueno. Hanno scritto di lui, fra gli altri, Lara Vinca Masini, Eugenio Miccini, Tommaso Paloscia, Claudio Cerritelli, Omar Calabrese, Luca Beatrice, Martina Corgnati. Dal 1980 è insegnante e responsabile del corso di Visual Design presso l’Accademia d’Arte e Design “Leonetto Cappiello” a Firenze. www.giannidorigo.com – www.saatchi-gallery.co.uk/yourgallery
Come si arriva: La Barbagianna è situata a 500 metri sulle colline di Pontassieve. Da Firenze Sud, seguire l’indicazione per Pontassieve e percorrere la via di Rosano oppure la via Aretina. Arrivati alla rotonda di Pontassieve, proseguire a sinistra verso nord e il sottopassaggio della ferrovia. Seguire le indicazioni per la Pievevecchia e per la Fattoria di Grignano. Dopo la pescaia sulla Sieve, percorrere la via di Grignano sulla collina per circa 4 km. Arrivati al secondo cancello della Fattoria di Grignano, prendere la strada sterrata che, di fronte, dopo circa 100 metri, fra due cipressi, entra nel bosco. C’è anche un cartello. Si consiglia di parcheggiare sulla strada comunale e fare una passeggiata per circa 700 metri.
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Orari: tutte le mostre sono visitabili su appuntamento. Per ulteriori informazioni 335 6676218
La Barbagianna: una casa per l’arte contemporanea Via di Grignano 24, 50065 Pontassieve (Fi)
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