Caro Tonino,
Come ben sai (ma fingi evidentemente di non essertene accorto) la riproposizione dell’amnistia è mia e sicuramente, penso, dell’intera galassia Radicale. Piuttosto, di destra è davvero la dichiarazione: “No a indulti e amnistie – bisogna costruire più istituti penitenziari”, proprio tua oggi e non di Berlusconi o di Gasparri o che so io dell’Impregilo!
E, a proposito, puoi darmi notizie sulla “amnistia” che tu sostieni così efficacemente da almeno 30 anni che ha davvero radicalmente “liberato” (e anche senza virgolette) probabilmente il fior fiore dell’alta delinquenza organizzata politicamente o mafiosamente e/o mentre io, purtroppo, poverino, da 30 anni sostengo questa sicura premessa alla riforma STRUTTURALE della mala-Giustizia italiana che oggi comporta oltre 10 milioni di processi “pendenti”… In questi 10 milioni di pendenti, senza il mio e nostro, radicale intervento, farai ottenere ad almeno un altro paio di milioni di ricchi – di difesa e di soldi – delinquenti la tua amnistia.
Comunque da abruzzese a molisano (e dobbiamo riunirci necessariamente tra poco!), noi lottiamo cocciutamente e non perché nipoti o figli di Procuratori generali o di Beccaria o di Calamandrei e di conseguenza, come capita però un po’ troppo spesso a te, nella cocciutaggine rischiamo proprio di meritare un Nobel diciamo, per onesta minchioneria. Parliamone comunque. Io sono disposto a farlo con piena fiducia. Ti ricordo – ma almeno di questo forse non c’è bisogno – che questa “Giustizia” purtroppo ancora tanto tua oggi coinvolge e tormenta, secondo il rapporto ufficiale del Commissario per i Diritti Umani Alvaro Gil-Robles del Consiglio d’Europa, “il 30% della popolazione italiana”, o preferisci che ricorriamo ad un “arbitrato” così amati da una parte dell’attuale magistratura? Io preferirei, magari, De Magistris piuttosto che Gasparri. Ma tu ci staresti? Ciao. Un abbraccio.
Marco
(da Notizie radicali, 3 settembre 2009)