Lunedì , 25 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Scritture & Web
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Sara Pozzato: Ughi, Allevi, la musica (con proposta d'ascolto)
02 Settembre 2009
 

Dopo l'accesa polemica nata lo scorso dicembre fra il pianista Giovanni Allevi e il cosiddetto gotha della musica classica italiana (diatriba della quale anche TellusFolio si è occupato: Claudio Di Scalzo: Riccardo Muti e Uto Ughi contro Giovanni Allevi, in Calamaro gigante, 16/03/2009) e in questi giorni parzialmente rinfocolata in occasione del concerto che il pianista terrà domani all'Arena di Verona, spiace concludere che, ad eccezione di frecce infuocate tra le due parti contrapposte, lo scontro non ha portato né porterà ad alcun epilogo costruttivo. Anzi, grida e offese hanno in fondo abbastanza annoiato e le posizioni dei contendenti e dei loro rispettivi partigiani, arroccati alla tradizione o convinti sostenitori della filosofia dell'a me piace, si sono dimostrate quanto mai granitiche. Con il risultato seguente: il mondo della musica classica propriamente detta, quella di teatri e conservatori, appare oggi ai non addetti ancora più distante e impenetrabile. Quasi sprezzante. Dall'altra parte Giovanni Allevi vende sempre più biglietti, cd e libri. Corollario ancor più deprimente: davanti agli occhi e alle orecchie del pubblico, la musica italiana “seria” risulterebbe vivere soltanto nell'archetto di un sussiegoso violinista e/o nelle prodigiose dita di un pianista-compositore-filosofo-scrittore.

 

Ma cosa pensa chi, al termine della battaglia, rimane solo sulla piana deserta? Perché, sia chiaro, vi sono alcuni che, se non si schierano con Allevi e definiscono le sue composizioni orecchiabili motivetti da sottofondo per ristoranti, nemmeno parteggiano per Ughi o per Muti, divinae auctoritates! E trovano anzi drammatico il nulla a cui si è voluto ridurre la nobile arte dei suoni come se, appunto, altro non fosse che partitura piuttosto povera e banale oppure territorio blindato dal quale i suddetti inesperti sono condannati con scherno a rimanere esclusi.

 

Inutile perdermi nel trito lamento per la voragine culturale in cui l'Italia è precipitata ormai da tempo, tuttavia questo è l'autentico dramma, il nodo centrale della questione: finché la musica non verrà insegnata con passione e competenza nella scuola dell'obbligo, a partire dalle elementari, finché non vi sarà dunque la giusta considerazione di quest'arte che merita un posto di massimo rilievo nel bagaglio culturale d'ognuno di noi, così come letteratura o storia dell'arte (e in Europa, anzi in tutto il mondo, sembriamo gli unici a non intenderne l'importanza), finché la sua conoscenza - teorica, storica e pratica - sarà affidata all'iniziativa o alla buona volontà di pochi (magari per tradizione familiare, magari per puro caso), bene, allora ogni discussione appare vana.

 

Cosa me ne faccio io delle critiche di Ughi ad Allevi, se non conosco Beethoven, se non ho mai sentito, magari con un'appropriata guida all'ascolto, un'intera sinfonia di Mozart, se nessuno mai mi ha spiegato che fra un movimento e l'altro di un quartetto oppure di un concerto, che so, per pianoforte, non bisogna, non ha senso applaudire? E soprattutto cosa posso capire quando questi venerati maestri continuano a parlarsi fra loro, criticando le canzonette con incomprensibile vocabolario?

 

La musica classica come ogni arte, in fondo, può essere apprezzata a più livelli. Non è certo necessario conoscere il pentagramma per commuoversi sulle note di Brahms o di Ravel. Così come non dobbiamo essere tutti grandi letterati per beneficiare dei versi di Pascoli o altrettanto grandi storici dell'arte per rimanere senza fiato di fronte al miracolo della Cappella Sistina.

 

Penso, tuttavia, che ciascuno di noi, con delle conoscenze pur minime, potrebbe esprimere un giudizio fondato su basi un poco più solide. Allevi potrà anche continuare a piacere, sono però dell'idea che tutta una larga fetta di pubblico non accetterebbe né apprezzerebbe oltre la favola della Rinascenza musicale italiana della quale egli stesso per primo si incorona massimo, anzi unico esponente (con certa innegabile tracotanza). Molto probabilmente saremmo assaliti quanto meno da un dubbio: davvero questa è la musica classica? Davvero vogliamo chiamare i suoi brani nuove sonate, i suoi pezzi arrangiati per orchestra nuove sinfonie, nuovi concerti per pianoforte solista? Allevi è un musicista, nessuno vuole togliergli meriti, riempie i teatri, sa emozionare (come dicono i suoi fedelissimi estimatori)... tutto vero, ma chiamiamo le cose con il loro nome o almeno non chiamiamole con il nome sbagliato!

 

Allevi non è classica, Bocelli non è lirica, Moccia non è letteratura: così suona il titolo di un gruppo che girava su Facebook qualche mese fa! Dopo aver letto un romanzo di Bassani, di Fenoglio, di Moravia oseremmo mettere Tre metri sopra il cielo allo stesso livello degli Indifferenti, del Partigiano Johnny? Leggiamo Moccia spensierati e alleggeriamoci dalle pesantezze quotidiane, ma non aggiungiamo altro!

 

Concludo con una proposta d'ascolto, ché un intervento composto di sola pars destruens risulta sempre troppo comodo e facile. O comunque un po' triste.

Ci sono anche altri artisti, altri compositori oggi, in Italia, che meritano attenzione e ammirazione. Magari non scatenano il fenomeno mediatico di Allevi (anche in virtù di un loro contegno), così come non hanno l'ardire d'essere definiti novelli Mozart, tuttavia sono musicisti originali, geniali e vivaci. Probabilmente più meritevoli d'essere considerati effettiva novità di spessore. E forse una terza via fra l'intrattenimento di Allevi e la grandezza dei maestri del passato. Mi permetto di proporne uno, il violoncellista e compositore Giovanni Sollima.

  

Sara Pozzato

 

 

Video-clip in due tempi, Daydream

www.youtube.com/watch?v=ldPf3yqq3-8  

www.youtube.com/watch?v=I3NkQ00_ZbI&feature=related  

 

Video intervista, Le architetture del jazz

www.youtube.com/watch?v=UgmzwGhOa2s  

 

Web-site personale

www.giovannisollima.it  


Articoli correlati

  Sara Pozzato: Pomeriggio e piano di Shostakovich. Musica & web 2
  Sara Pozzato: La riviera delle ville
  Bruno Prosdocimi incontra Sara Pozzato
  Sara Pozzato: Gabriel Fauré, Barcarolle No 1 Op 26. Musica & Web 5
  Ville Venete sulla Riviera Del Brenta
  Sara Pozzato: Il castello nella nebbia che ad Este non c'è
  Sara Pozzato: Due frammenti dalla Suite in stile antico Aus Holberg Zeit di E. Grieg. Musica & Web 3
  In versi d'amore (7): Ausonio. A cura di Sara Pozzato
  Sara Pozzato: Archeologia del Poetry slam
  Sara Pozzato: Viaggiare in camera con György Ligeti. Concert Romanesc. Musica & Web 4
  Sara Pozzato: Sergej Rachmaninov op. 21 n. 7. Musica & web 1
  Sara Pozzato: L'uomo di ferro. Fiabe della domenica 1
  Spot/ Piccola maratona di lettura a Padova il 27 agosto
  Sara Pozzato: Quintetto op.115 di Brahms. Foto della Domenica 3
  Don Giovanni di J. Losey. Una scelta.
  Sara Pozzato: Sulla maestria scenica di Verdi. La donna è mobile.
  Sara Pozzato: Breve scelta da "Declinazione d'affetti" per Tellusfolio
  Sara Pozzato: Maurice Ravel, Quartetto per archi in Fa maggiore. Musica & Web 6
  Diana Battaggia della casa editrice Lieto Colle interviene sulla “poesia per tutti”
  Sara Pozzato: " Vivaldi a notte fonda". Foto della Domenica 2
 
 
Immagini correlate

  Rachmaninov (I) - Sara Pozzato - Tellus 30
  Rachmaninov (II) - Sara Pozzato - Tellus 30
  Riviera delle ville 4
  Riviera delle ville 2
  Riviera delle ville 3
  Riviera delle ville 1
  Illustrazioni per le poesie di Sara Pozzato (2)
  Sara Piuma per Shostakovich
  Sara Pozzato - Santorini
  Sara Pozzato - Lacrimando nel bianco
  Illustrazioni per le poesie di Sara Pozzato (1)
  Sara Pozzato alla libreria Draghi di Padova
  Sara Pozzato - Senza impronte I
  Illustrazioni per le poesie di Sara Pozzato (3)
  Sara-Parola pioggia grazie a Ravel
  Sara Pozzato - Senza impronte II
  Cielo di Padova
  Sara Pozzato e l'andante per flauto K 315 di Mozart
  Sara ricordo musicale
  La notte di Vivaldi e la mia
  Occhi faro
  Sara Pozzato - Castello inesistente ad Este
  Corso di nuoto per Sara P.
  Sara Pozzato - Castello di San Salvatore, Susegana TV
  Sara Pozzato - Brahms con orizzonte azzurro-scuro
  Sara Pozzato legge suoi versi
  Sara Pozzato a Feltre con interno Vermeer 2
  Sara Pozzato a Feltre con interno Vermeer 1
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 3 commenti ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy