Proseguiamo il viaggio cominciato con ‘amen’, A ME EN, ‘seme parola Signore’ (12/08).
Abbiamo letto ‘sul significato di Amen’: l’Amen che parla nell’Apocalisse (16/08).
Amen è un circolo, ma non è un circolo vizioso: bisogna osservare tutto e discernere.
Prendiamo un’altra parola (un altro circolo), in modo che ‘due circoli’, duo circa, ci facciano uscire dal circa ‘pressappoco’, ‘circa’ in italiano, in modo metalinguistico per trovare le origini linguistiche perdute (chi ha il coraggio di affermare la casualità assoluta del permanere di circa si alzi e mostri il suo viso: è incapace di arrossire?!).
«Osanna al Figlio di David, osanna al Redentor!»
‘Osanna’ significa: ‘evviva’, ‘applausi’.
Acclaim / Asila
Acclaim / Ni-Me-Gar
HANNAH è ‘Grazia’ in ebraico.
Anna è la madre di Maria Santissima.
IN AN NA è in sumero la massima dea.
Noterete che HANNAH ha un carattere speciale: è un palindromo, cioè si legge allo stesso modo sia iniziando da destra che da sinistra. Questo significa che l’ebraico hannah ha conservato la forma sumera originale, e che le scritture cuneiformi non hanno trascritto in alfabetico con la acca in IN AN NA.
Un caso simile: RU A, ‘sacro’, è ruah in ebraico.
La scansione ricostruttiva di hannah deve essere sillabica per sillabe, come A SIL A (Sole in mezzo al cielo): HAN NAH.
Sillaba, in latino syllaba, trova il sumero SYL BA AL ‘Sole anima alta’ che, se si combina in SYL LA BA: è ‘Sole –va oltre- anima’ che dà un significato escatologico all’andare del sole. Bala è ‘serva’ in ebraico, quello di cui Myriam, la Piena di Grazia, si dichiara all’annunciazione che la Potenza dell’Altissimo (BA AL) scenderà in lei, se lei è d’accordo.
USH AN NA, ‘fine Anna’ si mostra come il simmetrico di IN AN NA: questa è l’entrata in Terra, in Ca na an, dal Cielo per ierogamia della dea; quella è la risposta gioiosa dei fedeli che acclamano ‘fuori dal mondo-inferno AN NA, ‘generazione NA Cielo AN’.
Anna fa entrare biologicamente la Piena di Grazia nel mondo. Si può dire che Maria è il fine di Anna, la sterile?
IN AN NA propone IN che significa ‘fecondità’, IN NI , ‘sesso, vigore, forza vitale’ (: 397 A cura di Mirjo SALVINI, La civiltà dei Hurriti, 2000 Macchiaroli, Napoli).
IN NI NI, dea degli Hurriti, è il circolo IN AN NA pari linguisticamente ad IT TI TI, il nome del popolo che, devoto al sole IT, enuncia il circolo del sole (ITI per gli Etruschi, -Tytire per Virgilio-, idi per i Latini).
Anna è anche madre di Maria Santissima e moglie di Gioacchino. Bisogna consultare i testi apocrifi per sapere che il vecchio Gioacchino, finito nel deserto perché un sacerdote gli aveva rifiutato l’offerta invocativa di fertilità, ottiene la Grazia della figlia e che la moglie Anna muore dopo di averla consegnata al tempio a tre anni.
Anna è anche la profetessa di 84 anni, che vive nel tempio ed assiste a questa presentazione di Gesù da parte di Maria e di Giuseppe; profetizza che questo bimbo è il Messia.
Anna è la madre sterile di Samuele (SHA MU EL ‘utero nome immortale di EL’) rivale della feconda Phenenna; ottiene la grazia del figlio che consacra come NAZI al tempio e lancia il Magnificat ripetuto da Maria.
Anna è la moglie di Tobi (UT BI), il cieco padre di Tobia e costui avrà in moglie da Anna sua figlia Sara (SHA RA, ‘utero Sole’), la rimasta vergine benché offerta a sette mariti perché Asmodeo, il demone distruttore, glieli ammazza prima del connubio maritale.
Sono tutte coincidenze casuali nello stesso tema della fertilità?
È completamente inutile studiare le origini sumere ed il ME, il loro destino, se poi non vogliamo connettere il BA AL all’Altissimo ed il me di Cristo al ME di SU MER, mano del cammino del ME!
Carlo Forin