L’immagine che ‘arreda’ “Sul significato di amen”, del 16 agosto, comprova che la Redazione di Tellusfolio conosce bene i fondamenti dell’Apocalisse della Divina Commedia (e con questa suppongo che sia Claudio a rispondere ad un altro mio articolo, che lasciamo perdere).
Continuiamo questo gioco, istruttivo per me: vedo nell’immagine quel che voi sapete.
Qualcuno, in Redazione, conosce la parola menei?
Non la trovate nel dizionario italiano, vero? (i.e.: lo Zingarelli ’98).
Così, come non si trova il significato soggettivo di amen!
Viene riferito il senso laico dell’ebraico ammen, ‘certamente’ (che ci porta subito al ‘così sia!’), ma non amen, religioso ‘ho fede’.
Amen vive, comunque sia, come punto finale, l’ω, ma non sopravvive come l’Amen che parla nell’Apocalisse, che è: a ed ω.
Non c’è dunque da stupirsi se anche i menei non sono passati dalla regione più cristiana dell’impero romano fino a noi, prima che finissimo di essere dei Cristiani qui in Italia, come accadrà fatalmente.
I menei sono i giorni liturgici. Quelli che radicano nel ME di Dio.
Quando festeggiamo il santo che ci ha dato il nome, possiamo dire che festeggiamo il meneo. Per me, il meneo è san Carlo Borromeo, il 4 di novembre.
Oggi, 18 agosto, è sant’Elena, la madre cristiana di Costantino. Possiamo celebrare il fatto che l’imperatore Costantino la riconobbe -dopo la morte del padre- benché Diocleziano avesse indotto suo padre a ripudiarla per sposare Teodora. Scrivendo questo io celebro il meneo di sant’Elena.
La parola meneo nasce dal Menologion.
Menologion –Libro liturgico bizantino, che contiene per esteso le vite dei santi, ordinati secondo i giorni e mesi, a cominciare dal 1° settembre, capodanno bizantino, da leggere nelle vigilie delle loro feste. Per ordine dell’imperatore Basilio II (976-1025), Simeone Metafraste (o Logothetes) compose il suo celebre M., sia raccogliendo e rimaneggiando le anteriori fonti, sia rifacendo nuove vite (PG 114-16); il suo influsso fu tale che, dopo di lui, non s’è mai fatta una simile collezione, e le altre anche più complesse dei secc. Anteriori VII e VIII furono abbandonate o soppiantate. -Enciclopedia Cattolica.
Leggo menei in sumero come ME NE I, ‘sentiero I generato NE dal ME, la parola divina che crea’.
Il consiglio dato dall’Amen all’arricchito mostra che il Misericordioso non esclude la possibilità del Paradiso all’arricchito, purché si converta!
Aiuta a capire il vangelo di oggi:
Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello entri per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?». E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della gloria […]». Mt, 19 23, 27-28.
La nuova creazione è il nuovo ME, l’Unico è ‘Parola’.
Facciamo gara sul sentiero dei menei a prendere il ME, che è buono?
Carlo Forin