Ho il piacere di informare e invitare i lettori di Tellusfolio alle Terme di Chianciano, presso la sala Fellini, dove si inaugura “Biodiversity” di Giampiero Poggiali Berlinghieri dal 19 agosto fino al 14 settembre. La mostra comprende opere dal 1976 al 2009 sul tema della varietà biologica e sulla complessità del rapporto umano con la pluralità delle specie viventi presenti sul nostro Pianeta. Ha lo stesso titolo il libro pubblicato per l’occasione da Morgana Edizioni, a cura da Alessandra Borsetti Venier con un testo critico di Nicola Micieli e testi poetici di vari autori in dialogo con le opere dell’artista di cui riporto alcune poesie con i particolari delle sculture presenti nel libro.
Quello della prefigurazione di un utopico Eden sulla terra è sicuramente un tema centrale del ventaglio degli interessi di Poggiali Berlinghieri il quale attribuisce al rigoglio e alla potenza della flora e della fauna quasi un potere salvifico per l’umanità e che, tuttavia, presuppone una sorta di innocenza dello sguardo.
«Eppure», come scrive Valerio Dehò, «non si può trascurare l’anima fortemente critica e sociale del suo lavoro. Poggiali Berlinghieri gioca e fa giocare, sapendo di farlo e dando un contenuto comunicativo al suo lavoro. La meraviglia non è fine a se stessa, anzi l’esibizione artigianale dei materiali ha la funzione di avvicinare il pubblico…». Un invito dunque sia alla leggerezza, quella stessa che permea di valenza ludica le sue opere, sia alla riscoperta del rapporto positivo dell’essere umano con l’ambiente a tutela della biodiversità e per la salvaguardia delle specie viventi e degli habitat naturali.
«La natura e l’ambiente non da oggi sono tra le fonti più ricche di suggestioni poetiche e di spunti tematici di Poggiali Berlinghieri. Un tempo erano creature embrionali, arborescenze e fogliami stranamente fioriti, curiose ibridazioni tra forme vegetali e forme animali non identificabili in una qualche specie della zoologia conosciuta. Fluivano incessantemente, quelle presenze biomorfe, nelle diverse direzioni dello spazio aperto, percorrendolo come a volerlo irrorare di linfa» (Nicola Micieli).
Come ha scritto con la consueta intelligenza Pierre Restany: «L’universo di Poggiali ignora la drammaticità del realismo cosmico… Un caos innocuo, un’apocalisse gentile, una frattalizzazione leggera». Tant’è che i suoi referenti più prossimi, a parte la sua stessa pittura, sono certi assemblaggi di Baj o una rivisitazione leggera del dadaismo in chiave neo, com’è stato quello di una Saint-Phalle o del compagno Tinguely.
Attualmente Poggiali Berlinghieri è presente con due opere nella mostra “Luna e l’Altro – Archetipo” in Palazzo Panciatichi a Firenze e in “Luna e l’Altro – Ambiguità” a Certaldo nel Palazzo Pretorio.
IO ERO UN UCCELLO di Alda Merini
Io ero un uccello
dal bianco ventre gentile,
qualcuno mi ha tagliato la gola
per riderci sopra
non so.
Io ero un albatro grande
e volteggiavo sui mari.
Qualcuno ha fermato il mio viaggio,
senza nessuna carità di suono.
Ma anche distesa per terra
io canto ora per te
le mie canzoni d'amore.
OSTERIA FLEGREA di Alfonso Gatto
Come assidua di nulla al nulla assorta
la luce della polvere! La porta
al verde oscilla, l'improvvisa vampa
del soffio è breve.
Fissa il gufo
l’invidia della vita,
l’immemore che beve
nella pergola azzurra del suo tufo
ed al sereno della morte invita.
TERZO RICORDO di Rafael Alberti
Ancora i valzer del cielo non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto la possibile musica dei tuoi capelli,
né decretato il re che la violetta fosse sepolta in un libro.
No.
Era l’età nella quale viaggiava la rondine
senza le nostre iniziali nel becco.
Quando convolvoli e campanule
morivano senza balconi da scalare né stelle.
L’età
nella quale sull’omero di un uccello non c’era fiore che posasse il capo.
Allora, dietro al tuo ventaglio, la nostra prima luna.
BOTTIGLIA NEL MARE di Mario Benedetti
Affido questi sei versi alla mia bottiglia nel mare
con il segreto proposito che un giorno
giunga ad una spiaggia quasi deserta
e un bambino la trovi e la stappi
e invece che versi estragga piccole pietre
e aiuti e ammonimenti e lumache.
Breve nota biografica dell’artista
Giampiero Poggiali Berlinghieri nasce a Firenze nel 1936. La sua ricerca dapprima pittorica quindi anche scultorea, oggettuale e multimediale, si è sviluppata per cicli tematici e formali sin dagli anni Sessanta, quando esordiva con i primi paesaggi sintetici rivisitando il Secondo Futurismo e immergendosi nel clima della Pop Art italiana, esperienze poi risoltesi nel ciclo “Adesivi” (1972-‘75). Ha in seguito affrontato i temi “Nuovi racconti” (1976-‘77), “The new space” (1978-‘80), “Structural dream” (1981-‘82), “Germogli & G.E.R.MO.G.L.l.” (1983-‘85), “Phisis” (1985-‘86), con opere nelle quali era costante l’attenzione allo spazio, immaginato e rappresentato mediante architetture fantastiche e strutture geometriche. Nel 1997 esce Delfo, opera multimediale interattiva come pinacoteca virtuale di oltre 300 immagini di dipinti, sculture, installazioni e 5 video accompagnati da musiche elettroniche. Negli anni Ottanta, due importanti momenti antologici al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e a Palazzo Strozzi di Firenze. Gli anni Novanta sono caratterizzati da numerose installazioni, documentate nel volume Poggiali sculture e installazioni, curato da Pierre Restany per il Museo Civico di Taverna (Cz), che costituiranno la forma di intervento più ricorrente anche nel decennio successivo e sino al presente. Si ricordano Simposio al Museo Marino Marini di Firenze, C’era una volt@ (Morgana Edizioni) alla Fondazione Collodi, Animali e piccoli habitat per Genova Capitale Europea della Cultura, Farfalle alla Galleria Civica di Bolzano, Ex Libris nella chiesa di San Rocco e Palazzo dei Capitani a Malcesine, nel cui Castello Scaligero nel 2006 viene allestita anche la mostra Opere multimediali e interattive (Morgana Edizioni). Nel 2004 realizza l’installazione Piccoli habitat alla gipsoteca Andreotti di Pescia e nell’occasione esce per le Edizioni Sangallo la monografia Giampiero Poggiali Berlinghieri. Installazioni&Ambiente. Opere scelte 1968-2003. Nel 2007 esce Audioritratto (Morgana Edizioni). Nel giugno 2009, Massimo Monteleone si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Agrigento con la tesi “I quarant’anni dell’opera di Giampiero Poggiali Berlinghieri”. Le opere di Poggiali Berlinghieri si trovano in collezioni museali pubbliche e private. Un suo autoritratto fa parte della raccolta della Galleria degli Uffizi di Firenze.
Alessandra Borsetti Venier