Nicola Baroncini (foto): è un valtellinese, originario di Delebio, l'italiano protagonista, suo malgrado, di una vicenda che sta ponendo sotto i riflettori del mondo la gestione clientelare del Palazzo di Vetro dell'Onu. Realtà, quest'ultima, da tempo sulla bocca tutti senza però mai vi fosse un elemento concreto in grado di accertare precise responsabilità.
Il caso, raccontato dall'inviato di Quotidiano.net Giampaolo Pioli, è venuto alla luce il 22 giugno scorso in una baruffa con i bodyguard nell'ufficio di Ligia Elisondo, vicedirettore dell'ufficio Asia e Pacifico dell'UNDP, dove Nicola Baroncini si era recato per chiedere spiegazioni di un 'concorso truccato' nel quale lui avrebbe fatto le spese a vantaggio della figlia del sottosegretario generale dell'Onu Alan Doss. L'elemento che dimostrerebbe la pratica del nepotismo, come riferito nel servizio citato, i 'ringraziamenti anticipati' di Doss alla Elisondo.
Del caso si sta occupando la stampa americana e internazionale, interessata a far luce sulla gestione dell’attuale segretario generale Ban Ki-Moon. (Red.)