Un detenuto costretto ad un trattamento non umano e degradante nelle carceri italiane si vede riconoscere l'ingiustizia subita dopo sette anni dalla Corte europea per i diritti umani.(1)
E la giustizia italiana? Possibile che per ammettere l'illegalità e l'incostituzionalità del nostro sistema penale occorra uscire dalle aule e dal confine italiano? Esempio opposto arriva da oltreoceano dove è la stessa giustizia californiana a chiedere allo Stato di porre un tetto ai detenuti e quelli in più devono uscire!
E la politica italiana? Dopo l'indulto non aver fatto l'amnistia è la colpa grave del Parlamento. Il ministro della Giustizia evoca l'illegalità del sistema penitenziario da mesi mentre non si assume la responsabilità di governare il disastro; il capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria fa di peggio, nega l'evidente e sostiene che il problema non esiste e che con qualche posto in più tutto andrà meglio. Sono entrambi la manifestazione dello sfascio del sistema carcere e giustizia più in generale.
La soluzione unica del sistema penale e della criminalizzazione e carcerizzazione dei fenomeni sociali -tossicodipendenza, immigrazione, emarginazione sociale, prostituzione- li incancrenisce e non li risolve.
Confidiamo che queste notizie servano perché parlamentari e consiglieri regionali utilizzino l'iniziativa dei Radicali(2) per ferragosto per entrare negli istituti penitenziari per poi uscirne rafforzati dalla necessità e urgenza di un intervento concreto, ciascuno per proprio conto per porre fine allo sfascio e all'illegalità.
Donatella Poretti
(1) http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=19870
(2) www.radicali.it/italia_carceri.php