– Io suppongo che tu intenda richiamare il film di Pasolini col titolo Il porcile, no?
Se tu vuoi che io dipinga il regista friulano come un profeta laico, acconsento. In realtà, io mi riferisco al Paese dell’Innominabile,… oggi.
Il profeta laico avrebbe anticipato di qualche decennio il pelo dell’Innominabile.
Godo in Tellusfolio di essere ancora in un’isola che non bela, come ha rivelato don Paolo Farinella, lo scorso 3 di luglio.
Mi domando come continueremo ad inzaccherarci umanamente, nelle leggi contro i forestieri che obbligano il cittadino a chiedere la grazia per capire quel che si può fare e quel che non si deve fare, chi è proprio criminale dei due milioni e mezzo di irregolari e chi viene perdonato dai sozzoni che comandano, benché fuorilegge, bontà loro.
Chiedo menda al Santo Forte!
Mi inorridisce veder sopravvivere un solo Di Pietro che plagia l’Innominabile con la sua struttura di partito antidemocratica sì che l’alternativa sembra tra il Gran Porco e colui che lo plagia gridandogli contro le malefatte, ma riservandosi il diritto di scegliere chi può gridare.
Siamo proprio in un porcile! Altro che Patria del Diritto!
Di diritto sembra sia sopravvissuto soltanto il costume eterosessuale del Gran Porco, scatenato in delirio senile.
Ma, mi riservo il beneficio dell’inventario.
Carlo Forin