Ma cosa succede nel “Made in Italy”? Le denunce arrivano da più parti, associazioni di categoria come Coldiretti e associazioni di consumatori come Aduc rilevano frequentemente violazioni delle norme e anche la giustizia si muove in questo senso. Sono di questi giorni le denunce sui prodotti, soprattutto il latte, che varcano le frontiere e finiscono nei nostri scaffali con l'etichetta “Made in Italy”. È dei giorni scorsi la condanna per la contraffazione di uno dei prodotti di eccellenza come il vino Brunello di Montalcino.
Per questo, insieme al senatore Marco Perduca, ho presentato una interrogazione al Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e al Ministro dello Sviluppo Economico per sapere:
- a quali controlli, da parte di quali enti, è sottoposto ogni prodotto al momento dell'importazione in Italia e successivamente fino alla commercializzazione nel nostro Paese;
- come mai un prodotto di importazioni può essere facilmente etichettato e commercializzato quale “Made in Italy” anche quando non lo è;
- se i ministri intendano adottare opportuni provvedimenti al fine di rendere più efficiente la rete di controlli sui prodotti di importazione e sulle loro etichettatura e commercializzazione, al fine di salvaguardare l'autenticità del marchio “Made in Italy” e di garantire trasparenza ai consumatori.
Donatella Poretti
Qui il testo dell'interrogazione