L’appuntamento, testo e regia di Luca Caserta, che ha debuttato il 6 luglio scorso al Teatro/Laboratorio Aperto, il suggestivo spazio vicino alla chiesa di San Zeno, torna in scena dal 27 fino al 31 luglio, ma i posti sono tutti esauriti. Il numero degli spettatori è infatti preciso per esigenze di regia. Lo spettacolo, che ha suscitato uno straordinario interesse di pubblico, tanto da avere una lunga lista di attesa di prenotazioni, verrà replicato a grande richiesta con sette repliche straordinarie dal 7 al 14 settembre sempre al Teatro Laboratorio Aperto.
Otto personaggi confidano le proprie storie sotto forma di monologo, in un rapporto intimo ed esclusivo. Si tratta di vicende terribili, dalle tinte ora fosche ora grottesche, che si sostanziano della materia vischiosa degli incubi. Storie di rabbia, ossessione, nevrosi o lucida follia, sospese sul labile confine che separa il sano da chi non lo è. Storie di violenza, contro se stessi o gli altri. Anello di congiunzione dei racconti è la famiglia, che spesso si rivela un luogo pericoloso, più d’un vicolo buio nella notte profonda. Un dramma a tappe, nel quale il pubblico si sposta da una stazione all’altra e assiste individualmente ad ogni racconto, stabilendo un rapporto personale e unico con ogni personaggio. È un procedere lento a ritroso nella memoria, uno scavare in se stessi faccia a faccia con spettri inquieti, come se pian piano si scivolasse sempre più nel territorio dell’inconscio. Un viaggio interiore, scandito dalle tappe d’un percorso tortuoso, porta lo spettatore a confrontarsi con i demoni che albergano in ognuno di noi. Filo conduttore è la follia o, meglio, il sonno della ragione che libera i mostri imprigionati nell’inconscio umano. Sta allo spettatore decifrare il territorio in cui s’addentra, sia esso un museo degli orrori, un ospedale psichiatrico, la materializzazione d’un incubo o un po’ tutte queste cose assieme. È un luogo sconosciuto e ambiguo, scarsamente illuminato, in cui gli spettatori si muovono ed entrano in contatto con figure umane (o spettri di esse), nelle quali, forse, vedono riflessa una piccola parte di sé. Otto profonde esperienze tanto per il pubblico che per gli attori, uno sprofondare inesorabile negli anfratti remoti dell’animo umano. È in questo spazio interiore denso di solitudine che avviene, di fatto, l’appuntamento.
Interpreti Jana Balkan (in foto), Isabella Caserta, Andrea Bendazzoli, Elisa Bertato, Paola Danese, Alberto Novarin, Oscar Vallisari, Vito Vinci, accompagnati da Gianluigi Bertolazzi, Luca Cominacini, Cinzia Gamberoni, Marika Goldoni, Andrea Pasetto. Produzione Teatro Scientifico - Teatro/Laboratorio.
Prenotazione obbligatoria.
Info 045 8031321 www.teatroscientifico.com