Gentilissimi Tutti,
è questa l'avventura a pedali di un amica, un giro lungo lo Stivale, da Torino alla Puglia (ché, se vi dico Bovino...?!).
Parte venerdì 17 prossimo e per tre settimane almeno sarà in sella on the road.
Per quanto le sarà possibile, aggiornerà sul blog (nato per l'occasione), la sua posizione. Io dico che possiamo darle una mano, un divano non si nega a nessuno, una cena in compagnia nemmeno. E poi mangia poco, dai!!
Ora, il percorso nel dettaglio lo trovate di seguito, i monumenti che visiterà (essì, mica cazzeggia solo, Ester!, questo il suo nome, ha un bel progetto in mente, direi “monumentale”) anche; se siete nei paraggi fatele un fischio, mandatele una mail, chiamate me (dovrei seguirla via telefono) o chiamate lei (recapiti in coda).
Aiutiamola dai, diamole un tetto in alternativa al suo campeggiar selvatiko!
J - Se avete parenti lungo il suo cammino, seconde case o amici, condividetele/li.
J, sentiteli, chiamatela.
Vi lascio il blog >> http://pedalarte09.blogspot.com/
la sua mail >> pedalarte@hotmail.it
augurandomi che possiate partecipare a questo Giro d'Italia.
E vi saluto, ne!! Grazie,
Mauro Vanoli
Ester, 339-4998099
Oppure chiamate me,
organizzeremo l'incontro secondo il suo ruolino di marcia:
Mauro, 339-2971541.
Pedalare sapendo di trovar per l'indomani un letto/tetto sicuro senza troppo cercarlo è cosa buona e giusta – J
PEDALARTE 2009
Una restauratrice in sella per un viaggio ciclo-artistico di 1.000 e più km
Prende vita l’idea di un viaggio alternativo all’insegna del turismo lento, in compagnia di una bicicletta, alla scoperta della geografia dell’Arte Romanica nei borghi medievali.
L’avventura culturale di un insolito ritorno, pedalato, nella mia terra di origine. Da Nord a Sud, un percorso lungo più di 1.000 km da Torino a Bovino, uno dei borghi più belli d’Italia, in Puglia.
Consapevole di cadere nella retorica del “già fatto da altri”, senza pretese di riconoscimenti, prendo in mano le energie maturate in mesi di allenamento e quelle legate “ad ogni inizio”. Il resto?
Il resto è il desiderio di toccare con mano le sfumature del nostro Paese, di quest’Italia che saprà suggerirmi i motivi che stanno tra la partenza ed il ritorno a casa.
Desiderio, (nota da restauratrice ciclo-ambientalista) di tramandare alle successive generazioni questo immenso patrimonio culturale e ambientale, in larga parte sconosciuto ai più.
Il valore della bellezza sta nel suo potere di guida: a “due passi” da casa ci sono mondi che non conosciamo e la possibilità di trascorrere vacanze davvero “esclusive”.
Un alternativa ai “non luoghi” delle città e un’alternativa di vita perché, come diceva Pound, «il procedere lento è bellezza».
Ester Marseglia
Route
L'itinerario mi riporterà indietro nella storia di oltre 1000 anni, alla scoperta di un periodo fondamentale dell'arte medievale, che rinnovò profondamente l'architettura e la scultura monumentale in tutta Europa, in un momento di grande cambiamento, modernizzazione e di scambi:
il Romanico, che si caratterizza per il suo forte richiamo all'architettura romana antica, per la sobrietà e l'armonia delle forme.
Visiterò i suoi monumenti simbolo in Italia, quali il Duomo di Parma, uno degli esempi più insigni del romanico padano, fulcro di una delle più belle piazze del mondo, di cui è stato celebrato nel 2006 il IX Centenario della costruzione e, recentemente, la fine dei lavori di restauro della cupola, dipinta dal pittore Correggio;
il Duomo di Pisa in Piazza dei Miracoli, annoverata fra i Patrimoni dell'Umanità dall'Unesco dal 1987, e il duomo vecchio di San Paolo a Ripa d'Arno;
il Duomo di San Martino a Lucca;
i centri storici medievale di San Gimignano e quello di Siena con la bellissima “Piazza del Campo”, entrambi Patrimonio dell'Unesco;
la chiesa di San Ciriaco ad Ancona.
Documenterò le peculiarità di questo stile e le sue sfumature regionali, percorrendo la strada del romanico della Val Versa, nell'alto astigiano, alla scoperta delle chiese caratteristiche dei villaggi;
le pievi romaniche della Toscana, tra cui la magnifica Pieve di S. Maria a Chianni, costruita in forme romaniche pisane, testimonianza del passaggio da questo territorio dell'antica Via Francigena, quella di S.M. Assunta a Fornovo di Taro, sulla Ciclopista del Sole (Strada della Cisa);
la pieve di S. Maria ad Arezzo;
le abbazie di San Moderanno a Berceto, di Sant'Antimo a Montalcino;
l'antica Collegiata di sant'Andrea a Empoli;
la basilica di Atri, considerata la più bella cattedrale d'Abruzzo;
la chiesa di San Nicola a Guglionesi, la cui cripta fu rinvenuta per caso durante le operazioni di restauro nel 1975;
la Cattedrale di Troia, fra i più suggestivi esempi di romanico pugliese e, a pochi chilometri, quella di Bovino, la cui facciata incanta per la sobrietà e la purezza delle linee.
Pedalerò lungo più di 1.000 km di bellezze artistiche e paesaggistiche d'Italia.
Mi presento
Pugliese d’origine, di Bovino, un borgo medievale del sub Appennino dauno, che guarda all’Irpinia e si affaccia sul Tavoliere delle Puglie, in provincia di Foggia.
Mi trasferisco a Como nel 1998, all’età di 18 anni, per seguire un corso di studi sull’arte e sul restauro dei dipinti murali.
Nel 2002 inizia la mia esperienza lavorativa nei cantieri di restauro: a Milano nella chiesa di Santa Maria delle Grazie e a Monza, nella Villa Reale.
Nel 2005 mi trasferisco a Torino per seguire un progetto di restauro all’interno della Reggia di Venaria Reale, in vista delle Olimpiadi Invernali.
Nel percorso giornaliero fino al cantiere, mi accompagna spesso una bicicletta.
Non si tratta più della bici da città che usavo a Como per le passeggiate sul lungo lago o per fare brevi percorsi da un paese all’altro, ma di una mountain bike.
Giorno dopo giorno, accumulando km nelle gambe ed energie nella mente, cresce anche la voglia di avventura. Inizia a farsi strada l’idea di esplorare il Piemonte in bicicletta: dal Monferrato alla Valle di Susa, dalla Val Chisone alle Langhe, al Canavese, le colline torinesi, i parchi, fino alla prima vera “sfida”, un giro del Sestriere, nel luglio del 2006.
Intanto matura il desiderio di un vero e proprio ciclo-viaggio. Nell’agosto del 2007 percorro le strade del Belgio in sella ad una bicicletta da corsa: da Liegi a Brugge, fino ai confini dell’Olanda, per affrontare poi, sulla strada del ritorno a casa, i passi alpini della Valtellina da Tirano a Livigno, comprese le pendenze del Mortirolo. A conclusione di quel viaggio, dopo 1.200 km di fatica e di soddisfazioni, la promessa che ci avrei riprovato con un’esperienza in solitaria e bagaglio “a bordo”.
È venuto quel momento: Pedalarte 2009.