Il duello televisivo Prodi-Berlusconi si è concluso con un botto finale. Berlusconi promette: abolirò l’ICI sulla prima casa!!!
La cosa è un déjà vu. Nel 2001 aveva promesso che avrebbe ridotto l’IRPEF applicando due sole aliquote: 23% e 33%. Siamo ancora in attesa…
L’annuncio a effetto ha sollevato un polverone. I giornali non parlano d’altro. Gli alleati, spiazzati, fanno eco: “Si può fare… Si può fare…” La Lega dice “L’idea è stata nostra”. Gli avversari si interrogano: “Dove va a prendere i soldi?” I comuni protestano: “ Come possiamo garantire i servizi pubblici?” Berlusconi pontifica: “I comuni comincino a tagliare le spese per manifestazioni e contributi...
I comuni, mi riferisco particolarmente a quelli piccoli (e sono una miriade) - per dirla in gergo - “hanno poco da sfogliar verze”. I contributi statali sono all’osso. Le entrate sono al limite di una questua.
Quali sarebbero le spese da tagliare? La festa degli alberi (€ 100)? o il contributo per una corsa campestre (€ 100)? Meglio di niente, qualcuno potrebbe pensare. Ma non facciamoci illusioni. Tale “lusso” se lo sono permesso solo i più scialacquatori. Gli altri dosano le spese con il bilancino come il farmacista dosa i medicinali. Ma lasciamo questi argomenti alla grande stampa.
Da cittadino qualsiasi voglio fare una riflessione (che non ho letto da nessuna parte).
Maria possiede e abita un monolocale senza riscaldamento (mq 30 in tutto).
Luigi possiede e abita un bilocale di mq 60.
Andrea possiede e abita un modesto appartamento di tre locali.
Giulia possiede e abita una casetta.
L’annuncio di Berlusconi non li scalfisce: nessuno (i nomi sono di fantasia) paga l’ICI perché beneficia della detrazione per l’abitazione principale…
Berlusconi possiede e abita Villa San Martino.
L’abolizione dell’ICI lo scalfisce. Eccome, se lo scalfisce!!!
Vanna Mottarelli
