La class action del Governo che doveva entrare in vigore il prossimo 1° luglio verrà rinviata: le forze di maggioranza non fanno in tempo ad approvare le modifiche che addomesticherebbero questo strumento al potere delle banche, oltreché svilendo le possibilità di un uso diffuso.* La possibilità che entri in vigore quella approvata nella passata legislatura ed espressione della maggioranza del Governo Prodi, per gli sfascisti istituzionali che dominano le Camere e il Governo, è motivo sufficiente per preferire la continuità del vuoto ad una normativa che, magari, avrebbe potuto essere successivamente modificata: i sudditi e' meglio che rimangano tali piuttosto che far loro assaporare il gusto della Giustizia.
Ma proprio oggi si viene a sapere che la cosiddetta altra class action, quella contro le malefatte della pubblica amministrazione (escluse dalla class action di sopra), ha avuto il via libera dal Consiglio di Stato. Raggiunto quindi l'obiettivo del ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta: evitare che la mala amministrazione, oltre ai controlli a tappeto sui cosiddetti fannulloni di Stato, per la propria mancata efficienza debba pagare un danno a chi l'ha subito. Infatti non è prevista la possibilità di rivalsa economica. Poco è importato al nostro ministro che in Usa e Canada, Paesi di riferimento per l'azione giudiziaria collettiva, i cittadini possono farne uso anche economico nei confronti dei propri amministratori.
La politica istituzionale italiana, in materia di class action, per il momento, senza entrare qui nello specifico delle normative, registra peculiarità di impostazione che -crediamo- la rendano unica nell'ambito dei Paesi a cosiddetta democrazia occidentale in cui vigono simili norme:
- la divisione tra privato e pubblico, dove quest'ultimo non paga i danni che provoca;
- la conferma che viviamo in un Paese dove la giustizia è classista. Non tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge: nello specifico sulle possibilità di rivalsa per il rispetto della legalità;
- e non tutti coloro che violano le leggi sono uguali di fronte alla stessa: i crack finanziari sono esclusi dalla class action.
Lì dove il nostro Governo mette mano, con lo scombussolamento e la parcellizzazione delle norme, il risultato pare sia proprio garantito: dovunque vai, cenci in faccia ai cittadini.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
* www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=263054