La posizione di Sarkozy all’appoggio al candidato polacco alla presidente UE, è la sola posizione corretta per evitare un disastroso e insperato salvataggio del cavaliere. Il candidato Mauro non è il candidato dell’Italia, è il candidato del cavalier cucù; la sua elezione sarebbe esibita come un successo personale e come prova vincente di forza del cavaliere “er più”, per imporre la sua disastrosa presenza anche nella politica estera europea...
Già i governanti dei paese aderenti alla NATO manifestano le loro perplessità sulla tenuta mentale del cavaliere, confermando la preoccupazione circa la sua integrità, trattandosi di un personaggio chiaramente ricattabile e quindi pericoloso. In caso di fallimento della sua aspirazione ad eleggere Mauro, accuserà il PD di mancanza di patriottismo, quando deve risultare chiaro, anzi chiarissimo, che la bocciatura di Mauro significa solo il rifiuto di affidare al cavaliere un prosieguo di credibilità.
Occorre dimostrare che la politica del cucù, delle pacche sulle spalle e dei festini orgiastici, non conduce alla conferma di credibilità, ma inesorabilmente allo squallore della emarginazione.
Oggi appoggiare il cavaliere significherebbe tuffarsi insieme a lui nella melma che lo circonda e che finirà con l’affogarlo.
Occhio ai lanzichenecchi all’interno del PD, che si appelleranno alla solidarietà nazionale; per identificarli basta offrire loro “pane e cicoria”, se lo rifiutano sono i cavalli di Troia del cavaliere.
Rosario Amico Roxas