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Piero Cappelli: Crisi. Dal capitalismo alle armi, da Bankitalia a Goldman Sachs
19 Giugno 2009
 

Quando le informazioni che alcuni esponenti politici che sono a ‘governare’ questi nostri mondi ci dicono che tutto sembra andare verso il meglio, verso la soluzione dei nostri problemi economici mondiali e nazionali dobbiamo fermarci un poco a riflettere, visto che le loro affermazioni sono contraddette da altre informazioni negative che non possono che aprire in noi leciti dubbi. È una situazione completamente sfasata. I governanti cercano di non dire ‘tutta’ la verità altrimenti saremmo con il morale sottoterra e la voglia di andare avanti non ci sarebbe più: occorre dare anche notizie positive per riprendere un po di carica ottimistica per immaginarsi l’uscita dal tunnel. Sì, immaginarsi ho scritto. No, vedere. Perché l’immaginazione spesso ha un forte effetto sulle nostre menti sui nostri comportamenti ad un patto però… a patto che il tempo che ci vuole per dare ragione reale di cosa ci immaginiamo non sia troppo lungo altrimenti cade l’immagine di speranza inventato e prospettato in forma ipotetica e futuribile e ci si ritrova nella più desolante delle situazioni: la fine di un mondo. In questo tempo in cui i nostri governanti stanno prendendo ‘tempo’ per sistemare le cose che si lanciano messaggi di soluzione dei problemi economici mondiali e quindi anche i nostri qui in Italia.

  

I catastrofisti della sinistra cosiddetta ‘radicale’ (che poi di radicale cosa hanno se non solo le loro visioni lugubri e desolanti solo per gli altri…) lanciano messaggi di paura e devastazione e dicono che il capitalismo è finito, ma non sanno dire una parola di alternativo e di nuovo: il comunismo e il socialismo internazionali sono oramai distrutti da se stessi imborghesiti e annientati dai loro stessi pensieri negativi e implosi dalle loro stesse mancate speranze e mancati ideali di un nuovo mondo oltre, al di là del capitalismo. Altri, come certi economisti fautori del ‘mercato per il mercato’ e del ‘capitalismo per il capitalismo’ ci dicono invece che niente è perduto se non il bisogno di ricominciare con nuovi metodi con nuovi sistemi con nuove regole. Ma dove sono tutte queste novità? Si è parlato di tante proposte e idee. In realtà si è solo fatto quello che riusciva più facile: buttare dentro il pozzo senza fondo dei sistemi i soldi pubblici. E così le banche come certe industrie hanno ricevuto somme di denaro da far sbalordire chiunque che sono come state risucchiate in un buco nero dell’universo. Si dice di voler battere nuova carta moneta ma poi ci si ripensa per timore che poi per comprare un pezzo di pane ci voglia un sacco – fisicamente parlando - di euro. Così come accadeva in epoca pre-avvento del nazismo. Signori attenzione! In periodi torbidi e difficili i popoli hanno accettato anche la dittatura pur di uscire, come con Hitler, di uscire dai mali estremi per cadere poi, come in quel caso e non solo, in un male peggiore che ha prodotto quello che tutti sappiamo. Non voglio paventare niente di simile, ma attenzione a negativizzare il tutto e a illudere sulle prospettive. È difficile avere un equilibrio sano coerente. Mentre tutti stanno stringendo la cinghia per vari motivi c’è chi la allarga perché ‘ingrassa’ a spese dei popoli, dei disgraziati, della povera gente. Non parlo dei grandi operatori della finanza, parlo invece di chi specula sulle guerre, quelle vere, quelle che si fanno con le armi. Prendiamo un esempio che vale per tutti. Mi riferisco a quello che l’amministratore delegato di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, toscano, ha detto a Il Sole24Ore il 29 maggio scorso in un’intervista a Mara Monti. La Finmeccanica, come qualcuno mi ha fatto notare, non è solo a partecipazione statale ma ci sono dentro anche altre società estere, praticamente è una multinazionale dove però lo stato italiano, quello con la S maiuscola, è uno dei maggiori soci della spa. Questa grande industria che si occupa di tutto dai trasporti ai satelliti, dalla sicurezza all’energia alle armi, soprattutto, ha chiuso – dai dati forniti dal quotidiano della Confindustria – il primo trimestre con un utile netto di 108 milioni di euro e ricavi per ben 3,911 miliardi di euro stimando per il 2009 un giro d’affari di circa 17,5 miliardi di euro con un utile operativo sui ricavi pari al 9,1%. Così per il 2010 il dr. Guarguaglini prevede ricavi intorno ai 18 milioni di euro, quando il 2008 Finmeccanica ha avuto ricavi in crescita del 12% pari a 15,037 miliardi di euro e un risultato netto a +19% a 621 milioni di euro. Che dire amici lettori? Questi sono affari a danno della ‘salute’ della gente! Leggetela tutta questa intervista e vedrete con quale soddisfazioni vengono snocciolati dati e conquiste di mercati internazionali dall’elicottero di Obama al caccia Eurofighter, all’aereo militare C-27j, tanto per gradire. Eppure i dipendenti di queste aziende se ne guardano bene di fare obiezione di coscienza perché dovrebbero dire basta allo stipendio: non è come i medici degli ospedali pubblici che benché facendo obiezione di coscienza per l’aborto poi percepiscono lo stipendio lo stesso!

 

E i vertici della Chiesa cattolica che dicono di questa storia delle armi? Perché non fanno una campagna di lotta politica contro la produzione ed il commercio delle armi italiane nel mondo a partire dal presidente della CEI card. Bagnasco invece ad intrattenersi su questioni etiche che non producono altro che risentimenti umani ed ecclesiali. E come al solito le banche ‘armate’ che regolano i contratti economico-finanziari tra le società e gli stati ‘armati’ sono anche quelle che si dicono ‘cattoliche’ come Intesa-sanPaolo al secondo posto dopo la BNL-Paribas, Unicredit al terzo e non mancano ‘banchette’ di provincia come la Cassa di Risparmio di La Spezia, Banca di Credito cooperativo di Bientina (Pisa), Banco di Sardegna, Banco san Giorgio, Credito Valtellinese ecc. ecc. Praticamente abbiamo in Italia un volume d’affari di circa 7.500.000.000 di euro con un aumento dei profitti in esportazioni autorizzate oltre 3.000.000.000 di euro: +29% rispetto al 2007 visto che la relazione riguarda il 2008. E questo non basta signori. Sappiate che dal nostro Parlamento è uscita una legge che finanzia l’acquisto di 131 cacciabombardieri F35 Joint Strike Fighters – quello che produce la Finmeccanica – che impegneranno il nostro Stato italiano in una spesa fino al 2026 per ben 15.000.000.000 di euro. Facendo passare il tutto molto sotto silenzio anche dagli organi di stampa e di informazione radiotelevisiva d’area ‘sinistra’ in tutto e per tutto!

 

Intanto però il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi nella relazione consueta del 29 maggio, visto che il 31 era domenica, ha ‘dettato’ l’agenda al Governo. Quando abbiamo un ministro dell’economia come Tremonti che non vede l’ora di mandare fuori dalle balle il Draghi perché lo ama tanto, tanto! Io non tifo Tremonti né il governo Berlusconi, ma come si fa a pronunciare un discorso come quello che ha fatto Draghi all’assemblea del Direttorio di Bankitalia parlando quasi nulla delle banche e di come fare a controllarle sempre più e sempre meglio ma impartendo al governo il programma socio-economico dei prossimi anni di legislatura. Si farebbe meglio a metterlo al posto di Berlusconi e fargli governare l’Italia come successe con Ciampi anche se tra l’uno e l’altro ce ne passa! Il Governatore deve parlare della crisi economica e del sistema bancario italiano europeo e mondiale e dire come questo sistema può e deve contribuire allo sviluppo del Paese e come si deve riformare per meglio servire questo Paese ed interagire con il mondo finanziario per non raccattare ‘carta straccia’. Invece che fa dice al potere esecutivo come deve fare a governare l’Italia. Perché non chiediamo a la banca d’affari Goldman Sachs che ha perduto nel 2008 2,1 miliardi di $ e che esporta i suoi uomini in moltissimi vertici statali in giro per il mondo di piazzare il suo Draghi a capo del governo italiano? Anche la sinistra voleva un giorno puntare come primo ministro su un certo Mario Monti anch’egli uomo Goldman Sachs così come Romano Prodi e così come il dr. Letta segretario della presidenza del Consiglio di Berlusconi. Capite voi, amici cari come sia messo il mondo. Auguri a tutti!

 

Piero Cappelli


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