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Frabrizio e Nicola Valsecchi, i gemelli della narrativa lariana.
B. e gli uomini senz
B. e gli uomini senz'ombra, Mamma editore, 2004 
05 Aprile 2006
 
I due giovanissimi scrittori, che a quattro mani mischiano le loro virtù letterarie e fantastiche unite da quanto l'anagrafe e gli astri hanno dettato al momento della loro nascita, hanno pubblicato già due romanzi, nel 2002: La Chiromante, una profezia, Mamma editore; e nel 2004: B. e gli uomini senz'ombra sempre da Mamma editore. I romanzi mischiano frammento, confessione interiore, trame romanzesche che sembrano tratte dai cartoni animati o da qualche feuilleton ottocentesco dove il virtuosismo accattivante sembra quasi irreale. Questo secondo romanzo è dedicato alla loro madre. Ho colto l'involontario segno simpatico: un romanzo pubblicato da Mamma e dedicato alla mamma che, ovviamente, visti i traffici che i suoi gemelli hanno con le muse narrative può esserne fiera. Tellusfolio qui di seguito mette in rete alcune recensioni, presenti in genere sul web, che gli scrittori gemelli hanno ricevuto convinti che i lettori avranno altre dritte per capire questa narrativa lariana. (Claudio Di Scalzo)
 
 
Da La gazzetta di Sondrio, web
 
I romanzi B. e gli uomini senz’ombra e La Chiromante: una profezia dei fratelli Valsecchi
 
Successo meritato dei romanzi B. e gli uomini senz’ombra e La Chiromante: una profezia dei fratelli Valsecchi. Inutile dire “lo avevamo detto”, i romanzi di Fabrizio e Nicola Valsecchi, gemelli scrittori, stanno riscuotendo il meritato successo. Anche l’on. Roberto Formigoni ha espresso agli scrittori il suo compiacimento con una lettera che riportiamo integralmente. 
 
La lettera di Formigoni
«Egregi Signori Valsecchi, ho ricevuto con molto piacere il Vostro invito alla presentazione del Vostro ultimo romanzo B. e gli uomini senza ombra, che si terrà nell’ambito di ParoLario, evento culturale di grande successo giunto alla sua 5ª edizione. Anche se a causa di impegni istituzionali non potrò essere presente, desidero comunque complimentarmi con Voi per il successo da Voi ottenuto con la pubblicazione di questa opera letteraria, che numerosi critici hanno elogiato per la sua originalità e per la sua capacità di coinvolgere ed appassionare un pubblico vasto. Personalmente credo che sia da apprezzare la Vostra scelta di dedicare un romanzo al tema della diversità, intesa non come un ostacolo od una condanna, ma come una preziosa risorsa che può e deve essere valorizzata all’interno della società. Nel rivolgere una particolare attenzione alle persone più deboli e fragili della nostra comunità, Voi dunque avete saputo dimostrare una profonda sensibilità ed una grande umanità che, insieme all’abilità narrativa, sono doti essenziali per chi si dedica all’arte della scrittura. Inoltre Voi siete per tutti i giovani lombardi un importante esempio di vita, per il coraggio e la dedizione con cui, nonostante la Vostra giovane età, avete deciso di intraprendere il difficile lavoro di scrittori, mettendo così a servizio della società il vostro talento personale e la vostra capacità creativa. Per questo Vi incoraggio a portare avanti la Vostra passione letteraria con entusiasmo e con determinazione e, nel formularVi i miei migliori auspici perché possiate conseguire nuovi successi, colgo l’occasione per porgerVi le mie più vive cordialità e i miei più sinceri saluti».
I romanzi sono stati presentati, nei giorni scorsi, nella trasmissione “Buongiorno Lombardia” di Telelombardia condotta da Rocco Casalino. GdS 20 II 2006 - www.gazzettadisondrio.it
 
 
da Il Blog de Il Riformista Il cannocchiale, sul web. 18/03/2006
 
Fabrizio e Nicola Valsecchi giovani scrittori emergenti. Troppe volte ci troviamo di fronte a giovani capaci che non riescono a trovare il proprio posto in una società troppo spesso indifferente ed ingrata. Quanti ragazzi pieni di talento costretti a partecipare a “Saranno famosi” per aggrapparsi con le unghie a quella piccolissima possibilità che potrà schiudere il sogno di vita. Quanti giovani scrittori che guardano le classifiche librarie del mese, e dicono: ma come fa quel libro ad essere primo? Beh, è difficile avere visibilità, figuriamoci emergere. Mi viene in mente una canzone del poeta maledetto Piero Ciampi: “Andare camminare lavorare”. La vera rivoluzione sarebbe quella di dire basta. Fermiamoci! Fermiamoci a guardare il paesaggio, fermiamoci ad ascoltare una dolce melodia o a leggere un buon libro. Fermiamoci per stare un po’ con noi stessi e con gli altri. Nella frenesia di questa epoca le vittime principali sono i giovani.
Queste considerazioni mi sono venute in mente dopo aver letto i romanzi di Fabrizio e Nicola Valsecchi: La Chiromante (2002) e B. e gli uomini senz'ombra (2004), che hanno avuto la gentilezza di farmi pervenire. Per curiosità ho provato a fare una ricerca in internet ed ho visto che Fabrizio e Nicola hanno raccolto pareri favorevoli da Gad Lerner, Michele Santoro, Paolo Mieli, Ferruccio De Bortoli e dal Sen. Giulio Andreotti, e catturato l'attenzione di Gabriele La Porta, che ne ha parlato diffusamente nei suoi programmi notturni in RAI (purtroppo i programmi intelligenti, come quello condotto da La Porta o Minoli, li trasmettono solo ad orari impossibili!). Recensiti su Il Riformista e Il Venerdì di Repubblica. Insomma due ragazzi che ce l’hanno fatta, che sono riusciti ad uscire dall’oscurità dell’anonimato. Due ragazzi che non si chiamano nessuno, ma che hanno un nome, un curriculum, una storia. E noi plaudiamo a Fabrizio e Nicola. L’unica cosa che mi ha stupito, in negativo, è che quasi tutti i giornali hanno posto l’accento sul fatto che Fabrizio e Nicola siano gemelli! Quasi si trattasse di una specie particolare di esseri umani. Mi verrebbe da dire “echisenefrega!”, Fabrizio e Nicola Valsecchi nella nuova letteratura italiana non sono solo dei talenti ma una confortante realtà da valorizzare. Cari lettori non voglio raccontarvi il contenuto di questi romanzi, sarebbe come svilirli, non voglio profanare il libro che la Chiromante tiene con cura sul suo banco, potrebbe maledirmi per sempre. Cari lettori fermatevi un momento prima che la profezia si avveri!
 
Emanuele Bellato
 
 
Da ALK libri, sul web
 
Valsecchi Fabrizio e Nicola, La chiromante - Una profezia, Editore Mamma Editori, 2002
Recensione a cura di Denise
 
Oggi parliamo dell'esordio letterario di due scrittori, Fabrizio e Nicola Valsecchi, autori de La chiromante - una profezia. Una storia scritta a quattro mani, coinvolgente e misteriosa.
Chissà quanti fra voi, sfogliando il quotidiano la mattina, danno uno sguardo alle poche righe del proprio segno zodiacale, per sapere che giornata si prospetta... È quella stessa curiosità che viene stuzzicata dalla chiromante: una donna seducente, arcana, un po' come il suo lavoro nel luna park.
La nostra vita cambierebbe radicalmente se potessimo conoscere il giorno in cui finirà tutto, ecco perché la giornata spensierata dei protagonisti, passata al luna park, segna una svolta in tutte le loro vite. Il luna park è il simbolo di tutto ciò che non si può cambiare. Esattamente come il futuro, sia che rimanga nascosto, sia che qualcuno ce lo riveli attraverso le carte. Le parole della chiromante si dimostrano sempre esatte.
Grandi e piccoli si divertono, mentre lei osserva, prendendo qualche appunto, chiedendosi dove sarà il giorno dopo, se la vita sarà migliore o peggiore, se il mondo sarà più felice o più triste.
Pagina dopo pagina si percepisce l'atmosfera magica all'interno di quella stanza, illuminata da una candela: si intuiscono gli umori, le inquietudini di chi entra con aria di sfida, di chi è semplicemente curioso, di chi non ha molte pretese. La chiromante è lì, pronta a svelare tutto ciò che vogliamo sapere.
Un libro che mi ricorda lo stile di Stephen King. Fabrizio e Nicola Valsecchi sono gemelli, e vivono a Cernobbio. Le pagine di questo libro mi hanno davvero stupito, scrivono con grande passione... ve lo consiglio calorosamente!
 
 
da Il cittadino
 
I libri sono stampati da Mamma Editori
Due gemelli di Cernobbio e due pubblicazioni edite nel territorio lodigiano
 
Fabrizio e Nicola Valsecchi, gemelli cernobbiesi di ventotto anni, con Mamma Editori, casa editrice lodigiana, hanno pubblicato due romanzi, La Chiromante (2002) e B. e gli uomini senz’ombra (2004), con i quali lo scorso luglio hanno partecipato, in rappresentanza dell’Italia, all’European Twins Festival di Riccione (ripreso anche dalle telecamere R.A.I. e Mediaset), mentre il 14 settembre li hanno presentati a “Parolario”, manifestazione culturale comasca sponsorizzata dalla Regione Lombardia.
I due libri hanno raccolto pareri positivi da Gad Lerner, Michele Santoro, Paolo Mieli, Ferruccio De Bortoli, Giulio Andreotti e, buon ultimo, da Roberto Formigoni e catturato l’attenzione di Gabriele La Porta, che ne ha parlato diffusamente nei suoi programmi notturni in Rai. I libri sono stati anche presentati a Telelombardia, nella trasmissione “Buongiorno Lombardia”, condotta da Rocco Casalino e da Raffaello Tonon.
Tuttavia molto poco é stato fatto in Lombardia per valorizzare le due pubblicazioni da parte dei giornali e media locali. Ne parliamo, seppure brevemente.
Il primo dei due libri, La Chiromante, è un testo allegorico, che tratta poeticamente il tema della vita e della morte, attraverso la storia di un Luna Park e dei suoi visitatori nella sera dell’ultimo spettacolo. La vicenda ruota attorno alla misteriosa figura di una chiromante alla quale tutti si rivolgono, per conoscere il proprio destino, esponendo le paure, i sogni irrealizzati, le speranze nascoste. Lei, che interroga le carte, che osserva ogni persona, che vede il futuro dentro una sfera di cristallo, conosce tutto di tutti, anche se la sua presenza nella stanza appare impalpabile ad ogni visitatore. Ogni personaggio, semplice comparsa che tuttavia diviene protagonista, si pone davanti a lei in maniera diversa e il comportamento di ciascuno influenzerà i giudizi della chiromante e cambierà talvolta il corso del destino.
Il secondo libro, B. e gli uomini senz’ombra, è invece la voce del silenzio, analizzato in tutte le sue forme, attraverso la vita di un diversamente abile (muto), una persona piena di idee, sogni, speranze, orgoglio e voglia di vivere, nonostante la sua diversità. In questo personaggio si rispecchia la vita di chi non riesce o non può esprimersi. Dando voce al silenzio attraverso “la penna”, il protagonista – che non dice nemmeno il suo nome (nascosto in uno dei due acrostici presenti nel libro) ma che rappresenta in ogni suo gesto un po’ ognuno di noi – cresce, vive, conosce, impara, soffre, reagisce… Il linguaggio si evolve a seconda della sua crescita fisica e morale, riflettendo i suoi umori ed esprimendo quello che a volte la bocca non dice. Il protagonista assiste ai cambiamenti del suo paese, M. Horizon, e della sua gente con l’arrivo di un sinistro e misterioso uomo di medicina, il Dottor B., e di una sindrome influenzale che colpisce quasi tutti gli abitanti di questo piccolo centro di montagna… E si trova davanti alla scelta di poter cambiare, come quasi tutti gli altri…, ma preferisce rivolgersi ad editori lontani per poter raccontare quello che di misterioso sta succedendo nella sua M. Horizon.
 
Ferruccio Pallavera
 
da SCRIVI PER OCCHIROSSI.IT
 
 B. E GLI UOMINI SENZ' OMBRA di Fabrizio e Nicola Valsecchi
pubblicato nel 2004
Voto: 7/10
Buona parte della gente di M.Horizon manda giù la miracolosa medicina del dottor B.. Assumendo la prodigiosa sostanza, ogni desiderio è presto esaudito. In cambio, l'astuto medico (se è vero che lo è), chiede un irrisorio compenso: l'ombra. I gemelli Valsecchi giocano sui sentimenti comuni del desiderio, dell'insoddisfazione, facendo cadere la gente di M.Horizon nella vecchia ed ingegnosa trappola di Faust. L’anima in cambio, del bene terreno. Sottolineo a questo punto la mancanza di uno svolgersi completo della trama, che lascia il lettore basito di fronte all'eventualità di non sapere cosa si diventi senza ombra. E' pur vero che la descrizione dei "senza ombra" viene accennata, si intuisce che si è alla mercè del dottor B., che si diviene perfidi e senza scrupoli. Altrettanto palese è la dicotomia del soggetto scisso: ombra (anima?) e corpo (involucro?), ma il resto è lasciato alla fantasia del lettore. Avrei gradito una cura maggiore nell'esplicarsi della vicenda. Tuttavia, è una pecca che non intacca l'interezza di questo romanzo suggestivo che terrà il lettore incollato alle sue pagine come la calamita al ferro fino al finale aperto ed al contempo insolito che potrà dividere le opinioni dei lettori. E qui si riapre una sorta di diatriba alla King. Come il Re ha affermato nella postfazione di Colorado Kid, potrebbe essere più rilevante l'evolversi della trama piuttosto che il finale. D'altra parte Dean Koontz, altrettanto dotato e celebre, attribuisce gran peso alla conclusione di un romanzo. Difatti persino ne "Il Cattivo Fratello" riesce a dare una conclusione (un happy end) al complesso intrigo che si è divertito a creare. Personalmente, a seconda dei casi, concordo con entrambi. Se un libro è valido non è il finale che lo pregiudica.
A merito dei gemelli va la scrittura: contemporanea, asciutta, diretta, curata quasi sempre nella forma.
Non dimentichiamo che i gemelli Valsecchi sono ancora scrittori acerbi. Sono certa che nel proseguimento della loro carriera produrranno opere di alto livello. Lettori di occhirossi.it, teniamoli sott'occhio.
Adele Patrizia D'Atri 05.04.2006
 
 

Foto allegate

I gemelli Valsecchi
 
 
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