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Istituzioni/ Il Festival Internazionale di Poesia di Genova 
In occasione della XV edizione, intervista a Claudio Pozzani, direttore artistico di una manifestazione che fa tendenza. Scoprendo autori di qualità e lanciando nuove idee
04 Giugno 2009
 

I festival di poesia in genere rappresentano una grande occasione di ritrovo, di sperimentazione e di promozione della cultura per tutti gli appassionati del settore. Il “Festival Internazionale di Poesia di Genova”, il più importante d’Italia, costituisce un evento internazionale di grande rilievo, giunto quest’anno alla sua 15ª edizione. Un programma ricco di iniziative e presenze illustri caratterizzerà questa edizione del 2009, che si svolgerà nel mese di giugno. Per leggere il programma completo basta collegarsi al sito del Festival: www.festivalpoesia.org.

Per saperne di più sull’origine del Festival, le sue finalità e obiettivi ho contattato il Direttore Artistico della manifestazione, Claudio Pozzani (foto), che con grande disponibilità ci ha rilasciato una preziosa intervista.


Il Festival Internazionale di Poesia di Genova giunge nel 2009 alla sua 15ª edizione, consacrandosi come una delle manifestazioni più importanti che si svolgono in Italia riguardanti la poesia. Come nasce questa iniziativa?

Ho iniziato a organizzare reading di poesia dal 1988 nel mio locale Circolo dei Viaggiatori nel Tempo (che è l'associazione con la quale organizzo tutti i Festival). Erano anni nei quali la poesia era completamente assente: i grandi festival come “Castelporziano” e “Milanopoesia” erano finiti e c'era un vuoto che volevo contribuire a colmare. Nel 1995 ho presentato un progetto folle: oltre 22 giorni consecutivi di letture e spettacoli con un budget minimo con decine di poeti da tutta Europa. La Commissione Europea lo scelse come unica manifestazione letteraria e mi salvò... Allora i contributi erano in ECU, il denaro virtuale antenato dell'euro! Da allora, è stata una progressiva crescita, con invitati di grande prestigio e di emergenti che poi sono diventati importantissimi autori. In 14 edizioni sono venuti oltre 700 autori da 84 Paesi.

Quali sono gli ingredienti che hanno reso nel tempo questo Festival così prestigioso?

Innanzitutto il non essere una mera vetrina per autori come purtroppo sono diventate altre manifestazioni letterarie. Poi avere avuto il giusto equilibrio tra nomi noti ed emergenti di qualità e non avere barriere stilistiche o linguistiche. Troppi festival di poesia sono ristretti a una cerchia di poeti o a uno stile. Un altro elemento vincente è aver dato la priorità all'elemento orale e performativo e soprattutto ai poeti: molto spesso i poeti nei festival sono “soffocati” da critici letterari o attori. Una cosa a cui tengo molto è la gratuità degli spettacoli per permettere a tutti di poter assistere e incontrare anche personaggi come premi Nobel o star della letteratura e di altre arti. E poi questo è uno dei pochi festival letterari veramente indipendenti e che non ha mai cercato di seguire le mode o di ingraziarsi il pubblico, ma al contrario ha fatto scoprire autori e lanciato nuove idee e tendenze.

A chi è aperto il Festival?

A tutti, senza limiti di età, ceto sociale, preparazione culturale. È la forza di questa manifestazione. A me interessa il rapporto diretto tra poeta/artista e pubblico, senza “sacerdoti” che si interpongano o senza banalizzazioni con la scusa di rendere più “digeribile” la poesia.

C'è quindi uno spazio anche per gli autori esordienti...

Ci sono molti spazi. Come dicevo, uno degli scopi del Festival è anche quello di valorizzare e scoprire nomi emergenti. L'unico criterio è la qualità. Ogni anno organizziamo la Notte della Poesia che è dedicata proprio a talenti italiani e stranieri non ancora conosciuti ma di ottimo valore. Ci sono anche spazi per esordienti totali o semplici appassionati che hanno così l'opportunità di proporre i propri lavori davanti a un pubblico folto e qualificato.

Com'è organizzato? Cioè quali iniziative prevede il programma?

Ogni anno il Festival propone 90 eventi gratuiti tra letture, performance, concerti, visite guidate, installazioni, mostre, incontri. La sede principale è Palazzo Ducale, nel porticato maggiore, ma altri eventi si svolgono in piazze, musei, teatri, spiagge, palazzi, caffé, per un totale di 35 luoghi coinvolti. L'anno scorso sono stati presenti 170 artisti. Ci sono anche eventi come il Bloomsday (16 giugno), lettura integrale dell'Ulysses di Joyce da parte di un centinaio di lettori in 23 siti cittadini. Oppure i Percorsi Poetici, visite guidate seguendo le tracce lasciate da poeti e scrittori che hanno soggiornato a Genova. O la già citata Notte della Poesia, con 40 eventi dalle 19 a notte fonda del primo sabato del Festival.

Quali sono le novità della nuova edizione prevista per giugno 2009?

Il 15° Festival avrà luogo dall'11 al 21 giugno. Ci saranno serate dedicate all'Europa, al Mediterraneo (abbiamo fondato nel 2003 a Casablanca il Forum dei festival di poesia del Mediterraneo), avremo oltre 60 ospiti provenienti da tutti e cinque i continenti. Come di consueto finiremo il 21 giugno con un concerto in Piazza Matteotti, con un musicista che dà molta importanza ai testi. Nel passato sono venuti Caparezza, Frankie Hi NRG, John Foxx, Peter Hammill. Il nome di quest'anno è ancora top secret...

Quali sono gli obiettivi che si prefigge?

Il Festival ha già ottenuto prestigiosi riconoscimenti, ma restano molti traguardi e scommesse da vincere. Quest'anno vogliamo consolidare le rassegne europee nate da questo Festival in Francia, Belgio, Germania e Finlandia e esportarlo in altre nazioni. Poi stiamo lanciando un progetto pluriennale per implementare l'insegnamento della poesia nelle scuole, che è attualmente marginale e in realtà allontana gli alunni dalla poesia anziché fargliela conoscere ed amare. Se non si ha la fortuna di incontrare un professore di italiano appassionato di poesia...

Quali sono stati i momenti più significativi nel corso di queste 14 edizioni?

Ricordarli tutti è impossibile. La maggior parte degli autori non sono solamente creatori di versi, ma sono testimoni di realtà sociali importanti. Ricordo il premio Nobel Soyinka che era in esilio, i poeti thailandesi che venivano dallo Tsunami e lo raccontavano con strani strumenti in legno e la loro lingua, la serata di poesia in Lingua dei Segni, la rivoluzione poetica con il lancio dei volantini da palazzo Ducale in compagnia di Ferlinghetti e Jodorowsky.

Il “film” del Festival è pieno comunque di momenti che restano scolpiti nella mia memoria. Magari ci scriverò un libro.

Quali sono i personaggi che hanno maggiormente lasciato il segno durante il Festival?

Tanti. Personalmente ho splendidi ricordi di Alvaro Mutis, Manuel Vasquez Montalban, Houellebecq, John Giorno, il tastierista dei Doors Ray Manzarek, Ferlinghetti e Jodorowsky insieme sul palco, i premi Nobel Milosz e Soyinka, Roger Mc Gough, Sergio Zavoli. Ma ce ne sarebbero a decine...

Da quanto tempo è Direttore di questa manifestazione?

Dall'inizio. È stata una mia idea con altri amici che poi hanno seguito altre direzioni.

Quale ritiene sia il valore e l'eventuale funzione della poesia nella società contemporanea?

Da un lato la poesia è un ottimo paradigma della società contemporanea: tutti (o quasi) scrivono poesie ma pochi ne leggono, come dire che tutti vogliono esprimersi anche a costo di dire stupidaggini ma non trovano (o non vogliono trovare) il tempo per ascoltare gli altri.

Dall'altro, la poesia è proprio ascolto di se stessi e del mondo circostante e quindi suggerisce il rimedio per invertire questa discesa verso il baratro: ascoltare e riflettere.

Ha qualcosa da aggiungere?

Sì: vi aspetto a Genova!



Claudio Pozzani è nato a Genova nel 1961. Poeta, narratore e musicista, è apprezzato in Italia e all'estero per le sue performance poetiche che ha effettuato nei più importanti festival poetici e letterari a livello internazionale. Le sue poesie sono tradotte in oltre 10 lingue e sono comparse in importanti antologie e riviste di poesia internazionale contemporanea. L'ultima raccolta di versi è un'edizione bilingue (italiano-francese) dal titolo Saudade & Spleen, edita dalle Editions Lanore di Parigi (giunta alla 3ª edizione). Come narratore, ha pubblicato i romanzi Angolazioni temporali, Kate ed io e la raccolta Racconti dai piedi freddi. Nel 2002, in occasione del “Salon du Livre de Paris” dedicato all'Italia è uscito in Francia il romanzo Kate et moi per le edizioni La Passe du Vent. Nel 1983 ha fondato il Circolo dei Viaggiatori nel Tempo, un'associazione culturale che dirige tuttora e che si occupa di arte e in particolare di poesia e letteratura, organizzando manifestazioni internazionali in Italia e all'estero. Tra queste, il Festival Internazionale di Poesia di Genova, la Semaine Poétique di Parigi, BruggePoésie2002, l'Helsinki Runo Festival, EuroJapan Poetry Festival di Tokyo, e il Lago delle Muse sul Lago di Garda. Nel 2001 ha creato la Casa Internazionale di Poesia sita a Palazzo Ducale a Genova.

Come musicista ha fondato nel 1986 il gruppo rock Cinano, con il quale ha realizzato due LP e numerose tournée in Italia ed Europa, e che fu inserito nell'Enciclopedia della Musica Italiana curata da Renzo Arbore. Dal 1990 è il direttore e compositore dell'Orchestra Eczema, un ensemble di musica rumorsinfonica che ha effettuato numerosi concerti in Europa e prodotto 4 videoclip.

Per le sue attività culturali e le sue performance artistiche, il grande poeta e drammaturgo Fernando Arrabal l'ha definito «maestro dell'invisibile, aizzatore di sogni, ladro di fuoco: il suo cuore danza nell'alcova festante».


Paola Mara De Maestri paolamara@fastwebnet.it

(dalla “Bottega letteraria" n. 40'l Gazetin, maggio 2009)

abbonamento cumulativo 'l Gazetin+TELLUS 23,00 > labos@retesi.it


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