Iniziativa diplomatica del Sinodo ortodosso greco perché le massime autorità italiane rispettino la sacralità del sito del Cimitero ad martyres accanto alla basilica di S. Ambrogio.
Inviata all’ambasciatore italiano ad Atene una nota urgente per il Presidente della Repubblica, il Governo, la Regione Lombardia e il Sindaco di Milano.
Il Vescovo Kiprianos di Oreoi in Eubea, Presidente del Piccolo Sinodo Permanente, rappresentante dell’intera Chiesa Ortodossa Greca vetero-calendarista (Sinodo in Resistenza), ha inviato all’Ambasciatore italiano ad Atene, Gianpaolo Scarante, il 26 maggio scorso, una lettera da inoltrare d’urgenza alle massime Autorità dello Stato italiano per chiedere di salvare il Cimitero ad Martyres, accanto alla Basilica di S. Ambrogio, destinato tra pochi giorni alla distruzione per fare posto ad un parcheggio interrato. La lettera è firmata anche da Ambrogio Vescovo di Methoni (Peloponneso), Crisostomos Vescovo di Cristianoupolis, e Clemente Vescovo di Gardikion (Ioannina).
Questo il testo della vibrata protesta e del pressante appello:
«La nostra protesta per un atto sacrilego di tale portata offende anche i cristiani ortodossi, pertanto noi, unendoci al nostro confratello Esarca per l’Italia, il Vescovo Silvano di Luni, chiediamo a vostra Eccellenza di rappresentare tutta l’amarezza del nostro Sinodo presso il Capo dello Stato, il Governo, la Regione Lombardia ed il Sindaco di Milano, assicurandoli che il Signore guarderà con grande beneplacito la rinuncia a tale gesto».
Al riguardo, Lucio Bertè ha dichiarato: «Spero che la politica italiana accolga con prontezza le ragioni espresse dalla crescente mobilitazione internazionale delle Chiese ortodosse delle diverse osservanze per una decisa difesa dei valori spirituali e religiosi che per loro sono intrinsecamente connessi al sito del Cimitero ad Martyres di S. Ambrogio. Per noi Radicali per Sant’Ambrogio va colta l’occasione per realizzare a Milano il primo Giardino della Memoria dedicato ai Martiri cristiani dal I al IV secolo: per chi li venera come Santi e per chi – come noi radicali – li considera come uomini normali, eroi civili della pratica nonviolenta, della disobbedienza civile per il diritto alla libertà di espressione religiosa, alla fine vincente con la proclamazione da Milano dell’Editto del 313 d.C. Vi sono poi le Convenzioni internazionali e le Leggi – che anche le Istituzioni debbono rassegnarsi a rispettare – a tutela di tutte le ottime ragioni di carattere culturale, storico, artistico, archeologico. Come architetto considero centrale questa battaglia per una riflessione sulla civiltà del costruire: conoscere e rispettare la natura fisica e storica di un luogo è la necessaria premessa generale – tutta da affermare – per dare fondamento all’artisticità del fare urbanistico e architettonico, anche come espressione di “religiosità civile”, per il “diritto di abitare poeticamente” il mondo.
La Regione Lombardia il 9 giugno prossimo, votando la nostra proposta di Mozione, all’OdG con la firma di esponenti di tutti i partiti della maggioranza, avrà l’occasione per chiudere la questione del parcheggio interrato senza sconfitti e senza offesa ai valori di alcuno, per avviare l’alternativa condivisa del Giardino della Memoria dei Martiri cristiani per la libertà religiosa, e per evitare all’Italia l’ennesima brutta figura internazionale».
Radicali per Sant’Ambrogio