Martedì 26 maggio alle ore 10:30 si terrà a Terni l'udienza relativa al caso del prof. Franco Coppoli.
Si tratta dell'insegnante dell'Istituto Superiore “Casagrande” di Terni che alcuni mesi fa subì sanzioni di carattere amministrativo e un procedimento giudiziario per aver staccato dalle pareti dell'aula scolastica il crocefisso durante la sua lezione. L'esercizio di questo elementare diritto all'affermazione della laicità della scuola è costato al docente addirittura una temporanea sospensione della sua attività professionale.
Il ricorso inoltrato dal prof. Coppoli al Tribunale di Terni riveste una particolare importanza per le associazioni laiche e professionali che sostengono la libertà di insegnamento prevista dalla Costituzione e l'assoluta laicità degli ambienti formativi e didattici della scuola dello Stato.
Le sottoscritte associazioni esprimono pertanto piena solidarietà al prof. Franco Coppoli che si è esposto personalmente per affermare principi iscritti nella nostra Carta costituzionale oltre che nel catalogo dei diritti umani universali.
Auspichiamo che una sentenza ispirata ai valori della democrazia, oltre a rendere giustizia al prof. Coppoli, serva a sollecitare un pari impegno di quanti e quante, nella scuola e nella società, subiscono tacitamente il privilegio di cui godono le gerarchie cattoliche nel nostro paese.
Associazione nazionale Per la scuola della Repubblica
Comitato nazionale Scuola e Costituzione
CRIDES (Centro romano per la difesa dei diritti nella scuola)
Comitato bolognese Scuola e Costituzione
CISP- Centro iniziativa scuola pubblica
Per la laicità della scuola pubblica,
contro le discriminazioni e l'ingerenza clericale
Martedì 26 maggio si terrà presso il Tribunale di Terni un'importante udienza per la laicità della scuola, degli ambienti educativi e contro ogni forma di discriminazione nei posti di lavoro.
Il ricorso per discriminazione nei posti di lavoro in violazione degli art. 2 e 3 del decreto legislativo 216/2003 cerca di rivendicare il diritto ad una scuola pubblica laica, neutrale, accogliente e non confessionale né discriminatoria a causa dell'esposizione coattiva del crocefisso nelle aule.
Il ricorso è stato presentato da Franco Coppoli, insegnante dell'IPSS Casagrande di Terni al quale esprimiamo tutta la nostra solidarietà per la pervicacia e la coerenza con cui ha condotto questa importante battaglia civile che gli ha causato pesanti -quanto a nostro giudizio assolutamente infondati e discriminatori- provvedimenti disciplinari che sono in corso di contestazione in un altro ricorso già presentato.
In tutta Europa, ai sensi della CEDU, Conferenza Europea sui Diritti dell'Uomo, vengono riconosciuti i principi che affermano l'importanza della neutralità degli spazi educativi, la non ingerenza della religione nella scuola pubblica, il pericolo di imporre simboli religiosi particolari nelle aule sia per il negativo carattere confessionale e l'influenza simbolica che esplicano nei confronti degli studenti in formazione, sia per la violazione dei principi di pluralità degli ambienti formativi e di imparzialità dello Stato che per la pericolosa associazione tra lo Stato ed una confessione religiosa particolare. Anche l'ultima sentenza di Valladolid, in Spagna ce ne ricorda la necessità, da un punto di vista pedagogico e civile.
Gli stessi principi Costituzionali di libertà di insegnamento, di religione e la pluralità delle idee vengono continuamente calpestati dall'ingerenza clericale e dalla commistione di stampo “medioevale” tra l'ambito dello Stato e quello della chiesa (cattolica) che dovrebbero essere soggetti indipendenti e ben distinti ma che spesso si sovrappongono per la pesante pressione delle gerarchie cattoliche e l'insipienza della nostra classe politica sempre prona ai voleri vaticani.
In un contesto in cui l'attuale governo Berlusconi attacca frontalmente la scuola pubblica con tagli pesantissimi: 60.000 licenziamenti tra personale precario docente ed ATA previsti per il prossimo anno scolastico insieme al tentativo di smantellare la scuola primaria e a quello di introdurre il preside spia che, in memoria delle fasciste leggi razziali del '38, dovrebbe denunciare gli studenti stranieri presenti nelle nostre scuole, lottare per affermare un principio di laicità, di inclusione e pluralità nelle nostre scuole rappresenta un passo importante per la costruzione di una società multietnica e laica, contro ogni razzismo e discriminazione su base etnica, politica, culturale o religiosa.
L'esecutivo provinciale
Cobas- comitati di base della scuola
Terni