«La comparizione di Taylor sul banco degli imputati a Freetown manderà un segnale forte, non solo alla popolazione del Sierra Leone, ma anche a tutti gli aspiranti dittatori, ovunque siano, che l’impunità non dura per sempre, neppure nel travagliato continente africano», ha dichiarato Emma Bonino, della segreteria della Rosa nel Pugno.
«Per questo», ha proseguito, «è essenziale che Taylor sia trasferito senza indugi in Sierra Leone, come richiesto dal Presidente del Liberia, Ellen Johnson Sirleaf, la prima donna in Africa ad essere eletta democraticamente alla carica di Capo di Stato. Mi auguro che l’Unione Africana, le Nazioni Unite e l’Unione europea si stiano, in queste ore, adoperando in tal senso».
Background
L’ex Presidente liberiano Charles Taylor è stato incriminato, nel marzo 2003, dal Tribunale delle Nazioni Unite per il Sierra Leone per crimini commessi durante la guerra civile che ha insanguinato quel paese per oltre dieci anni. Taylor è accusato di aver appoggiato il Fronte Rivoluzionario Unito che ha condotto una campagna di terrore e commesso innumerevoli atrocità contro la popolazione civile del Sierra Leone. Nell’agosto 2003, Taylor si è dimesso da Presidente rifugiandosi poi in Nigeria. Nel giugno 2005, una coalizione di 300 organizzazioni africane ed internazionali, tra cui l’associazione italiana Non c’è Pace senza Giustizia, ha lanciato un appello all’Unione Africana chiedendo che la Nigeria deferisse Taylor al Tribunale ad hoc.
(da Notizie radicali, 30 marzo 2006)