Stefano Emanuele Ferrari
Dove danzano gli angeli
Il Filo, Roma 2008, pagg. 240, € 15,00
Quello di Stefano Emanuele Ferrari è un libro onesto. E, onestà per onestà, debbo dirvi che sulle prime ero un po' imbarazzato nell'accingermi a questa recensione. Il libro, infatti, mi era stato fatto pervenire dal padre dell'autore, Bernardo Gabriele Ferrari, “il cittadino tiranese” che i lettori del Gazetin sicuramente già conoscono, per la collaborazione e il sostegno che da lungo tempo assicura al giornale, e “compagno di battaglie” sul fronte della giustizia e dei diritti del cittadino. In questi casi, quando un amico ti 'raccomanda' qualcosa, l'imbarazzo viene da una sorta di costrizione a corrispondere, che temi possa insopportabilmente limitare la tua libertà. Glissare non si può e, ci fosse da criticare o -Dio non voglia- 'stroncare', l'imbarazzo sconfinerebbe in vera e propria impasse. Senza considerare, per quanto riguarda il caso specifico, che il libro mi era giunto in un momento particolarmente 'caldo' e impegnativo (ben rappresentato dall'inserto del mese scorso – avete presente?) che poco spazio lasciava nella mia mente a 'letture', più o meno impegnative che fossero.
Ebbene, che ho fatto? L'altra sera l'ho preso in mano, l'ho aperto e ho iniziato a leggere... La lettura è scivolata via in due serate (e, la prima non era ancora terminata, mi son detto “Però...”). Già questo, lo sapete bene tutti, vi dice qualcosa. Se un libro non è bello, se non piace, se 'la storia non prende' è inutile stare a girare le pagine: non si fa leggere e basta. Lo si lascia lì, magari dicendo “sarà per un'altra volta”. Il romanzo di Stefano Emanuele, comunque sia, ti prende. Sulle prime, lui fa l'animatore in villaggi turistici, e dici “bah!?”, credi di essere finito in uno di quei realityche non riesci a guardare in televisione. Ma via via senti un cuore palpitare. Una vita semplice, combattuta, tragica... com'è appunto una vita. Una vita d'oggi, e di sempre. Scritto in prima persona, non diventa 'diario intimistico', né giovanilismo di maniera. Quello di Ferrari è un vero romanzo. E per essere l'opera prima di un giovane scrittore è un gran bel romanzo. C'è chi distingue i libri tra quelli “utili” e quelli “inutili”; io preferisco, ma non è molto dissimile, la distinzione tra “onesto” e “disonesto”. E Dove danzano gli angeli è un libro onestissimo.
Lo trovate in libreria e anche presso la sede del giornale (Morbegno – Via Fontana, 11 – ore 16/19). Compratelo, leggetelo e... mi saprete dire.
Enea Sansi
(da 'l Gazetin, maggio 2009)