Per una scuola della Costituzione,
una scuola pubblica e laica
No al DDL APREA
Ma che razza di scuola è?
Una scuola che si “governa” tramite un consiglio di amministrazione, senza rappresentanza ATA, che può essere trasformata in fondazione e soggetta al condizionamento di chi la finanzia e la gestisce, come se si trattasse di una SpA.
Una scuola regionalizzata con il trasferimento a tali enti delle risorse umane (docenti e ATA) e dei beni e delle risorse finanziarie. Dove si lavorerà per chiamata diretta come in una ditta privata, senza la garanzia di un pubblico concorso nazionale, ma con un concorso di istituto.
In cui i docenti non decidono neanche dell'offerta formativa, perché il piano elaborato dal collegio dovrà subire l'approvazione dell'onnipotente consiglio di amministrazione.
Con i docenti inquadrati per gradi come in un corpo militare e promossi al grado superiore, se lo vorrà il dirigente e il ministro delle finanze, che concederà i soldi. Tra due insegnanti, a parità di ore lavorate ed anzianità di servizio, potranno esserci consistenti differenze di retribuzione, sulla base di un presunto merito attribuito da una commissione interna presieduta dal dirigente, con tutti i probabilissimi risvolti clientelari del caso.
Dove il precariato sarà una condizione lavorativa permanente di tutti.
Senza rappresentanza sindacale di Istituto, le cui mansioni sarebbero svolte da più compiacenti associazioni professionali.
Il DDL Aprea è contro la scuola della Costituzione perché
Destruttura il carattere pubblico dell'istruzione statale
Elimina la libertà d'insegnamento
Attacca la Costituzione
Infrange l'unicità della funzione docente istituendo gerarchie di ruolo, giuridiche e funzionali
Viola le regole generali per il reclutamento dei dipendenti pubblici
Svilisce il contratto nazionale
CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ISTRUZIONE BENE COMUNE
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