Da domenica 10 maggio il Teatro “Argentina” si è dotato nuovamente del Sipario Storico, quel sipario che in passato arricchiva il palcoscenico evocando scene eroiche e rappresentazioni storiche per intrattenere il pubblico prima dello spettacolo e che oggi è ritornato sul palcoscenico dello stabile capitolino come arredo a completamento del grande valore artistico e culturale che il teatro ha per la città.
Una novità assoluta per l'Italia che vede il Teatro di Roma arricchirsi così di un'altra grande opera d'arte dal titolo “Il Sipario d'attesa”, realizzata da Mimmo Paladino e che l’artista partenopeo ha ideato dopo un attento studio degli spazi e delle architetture della sala. Infatti «Il Sipario d'attesa», come ci racconta il maestro, «recupera la tradizione e la funzione del sipario storico, il suo significato è nel titolo stesso, è un sipario che è in linea con lo spazio essendo un'opera pensata e dedicata unicamente a questo teatro e dalla quale si colgono citazioni sia della tradizione teatrale che dei luoghi della città».
Durante la serata di presentazione Isa Danieli, Michele Placido, Manuela Mandracchia e Remo Girone si sono alternati leggendo brani tratti da famose opere letterarie, accompagnati dalle musiche di Michelangelo Lupone.
Le iniziali collaborazioni alle scenografie di importanti produzioni teatrali, quali l’Edipo Re e l'Edipo a Colono di Mario Martone, hanno messo in stretta relazione il Teatro di Roma con Mimmo Paladino, e hanno cosi visto nascere una fervida attività creativa sempre più intensa che si è trasformata in un vero e proprio percorso artistico.
Dal mosaico sulle scale settecentesche del foyer del Teatro allestito nel 2006, e dove ritroviamo anche una grande opera di Enzo Cucchi, al Teatro India dove negli anni scorsi, sono state compiute da Mimmo Paladino diversi allestimenti: l'intera facciata del vecchio fabbricato industriale adornata con centinaia di scarpe, oggetti di scena successivamente riutilizzati, l'installazione del “Cerchio” ampio più di tre metri, e del grande “Portale Edipo”, una maestosa opera pensata per lo spazio esterno.
Tutte creazione d'arte contemporanea che conferiscono una forte identità al Teatro di Roma evidenziandone le singolari qualità di luogo d'arte e che rappresentano forti segni distintivi di un linguaggio universale che non vede differenze, barriere e confini e che è cultura nella sua accezione più ampia.
Dal 1985 Mimmo Paladino si dedica alle grandi sculture in bronzo e alle installazioni. Celebre l’intervento in Piazza del Plebiscito a Napoli dove realizza una enorme montagna di sale su cui pone sculture con forme animali e umane.
Negli anni ‘90 intensifica con successo l’attività all’estero e nel 1994, primo tra gli artisti italiani contemporanei, espone alla Galleria Nazionali di Belle Arti di Pechino.
Nel 1999, nell’ambito del South London Gallery Project, in una grotta in mattoni sotto la Roundhouse at Chalk Farm di Londra installa l’opera “I Dormienti”, che dialoga con gli interventi sonori di Brian Eno.
Nel 2003 Paladino viene scelto in qualità di rappresentante dell'arte italiana durante la presidenza italiana a Bruxelles: la scultura equestre “Zenith” è installata nella piazza della sede del Parlamento Europeo.
A Napoli al Museo di Capodimonte nel 2005 presenta un lavoro dedicato a Don Chisciotte che prelude Quijote, il lungometraggio che l’artista dirigerà l’anno successivo.
Nel 2008 gli viene affidata la realizzazione della copertura delle impalcature del cantiere di restauro della Ghirlandina, la torre campanaria del Duomo di Modena. Sempre del 2008 è una importante mostra al Museo dell’Ara Pacis di Roma con l’apporto del musicista Brian Eno.
Importante installazione è anche quella presente sull'isola di Lampedusa per commemorare le vittime degli sbarchi clandestini.
Sipario storico
Dimensioni: 13 metri larghezza - altezza 7,50 metri - peso 60 kg
Lucio De Angelis
(da Notizie radicali, 12 maggio 2009)