Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Calamaro gigante
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Doriana Goracci: Stragi di uomini, di bambini, della libertà di stampa…
07 Maggio 2009
 

Evadiamo? I Raid giornalistici in poche ore mettono la notizia in coda, in altre è sparita. Riporto l'ennesima strage piovuta dal cielo dalle forze americane della pace in guerra. Strage di civili in Afghanistan. Era solo il 18 aprile e alcune donne a Roma erano in presidio di solidarietà con le donne afghane, questo il video.

Allora io vi invito a leggere la poesia di Meena, donna afghana fondatrice di Rawa, una che ha lottato per dare voce alle donne dell’Afghanistan, private dei loro diritti e costrette al silenzio e l'appello odierno che ne consegue alle donne e agli uomini italiani. Meena era nata nel 1956 a Kabul ed è stata assassinata dagli agenti del Khad (il braccio afghano del KGB) e i loro complici a Quetta in Pakistan, il 4 febbraio 1987. Metto in chiaro anche questo indirizzo http://solleviamoci.wordpress.com che ci fa conoscere ampiamente Meena.

 

Leggerete, lo spero, il comunicato che viene dal Comitato NO Dal Molin: Strage in Afganistan: Vicenza costretta a ospitare assassini e dalla Rete Nazionale Disarmiamoli: Afghanistan, I have a nightmare.

La Stampa riporta approfondisce commenta analizza “altri” fatti “dolorosi” e tutto meno che privati... di donne e uomini, questi sì, noti al mondo. Dovremmo urlare Assassini e invece parliamo dell'Eccellente Genere Perseguitato...

 

Mai più tornerò sui miei passi

Sono una donna che si è destata
Mi sono alzata e sono diventata una tempesta
che soffia sulle ceneri
dei miei bambini bruciati
Dai flutti di sangue del mio fratello morto sono nata
L’ira della mia nazione me ne ha dato la forza
I miei villaggi distrutti e bruciati mi riempiono di odio contro il nemico,
Sono una donna che si è destata,
La mia via ho trovato e più non tornerò indietro.
Le porte chiuse dell’ignoranza ho aperto
Addio ho detto a tutti i bracciali d’oro
Oh compatriota, io non sono ciò che ero.
Sono una donna che si è destata.
La mia via ho trovato e più non tornerò più indietro.
Ho visto bambini a piedi nudi, smarriti e senza casa
Ho visto spose con mani dipinte di henna indossare abiti di lutto
Ho visto gli enormi muri delle prigioni inghiottire la libertà
nel loro insaziabile stomaco
Sono rinata tra storie di resistenza, di coraggio
La canzone della libertà ho imparato negli ultimi respiri,
nei flutti di sangue e nella vittoria
Oh compatriota, oh fratello, non considerarmi più debole e incapace
Sono con te con tutta la mia forza sulla via di liberazione della mia terra.
La mia voce si è mischiata alla voce di migliaia di donne rinate
I miei pugni si sono chiusi insieme ai pugni di migliaia di compatrioti
Insieme a voi ho camminato sulla strada della mia nazione,
Per rompere tutte queste sofferenze, tutte queste catene di schiavitù,
Oh compatriota, oh fratello, non sono ciò che ero
sono una donna che si è destata
Ho trovato la mia via e più non tornerò indietro.

 

 

Strage in Afganistan: Vicenza costretta a ospitare assassini

Giovedì 6 maggio dalle 18:00 iniziativa all'ingresso della Ederle. Si è compiuta l'ennesima strage di civili in Afganistan a opera dell'aviazione dei paesi che, sotto guida statunitense, da anni combattono in quel territorio; almeno cento civili sono morti sotto le bombe di chi, “per difendere lo stile di vita del proprio Paese” – come recitava un documento Usa – dichiara di voler esportare la democrazia a suon di uccisioni.

La nostra città, Vicenza, è costretta a ospitare un esercito che compie stragi nel mondo. Se la avesse compiuta qualcun altro, questa strage, sarebbe definita genocidio; invece quei morti si chiameranno danni collaterali, perché ad ammazzare sono state le bombe intelligenti di quello stesso Paese che impone basi militari nel nostro territorio. La nostra città non può essere resa complice di chi ammazza civili inermi. Domani sera (giovedì 7 maggio) dalle 18:30 alle 20:00 saremo davanti all'ingresso della Ederle in viale della Pace per evidenziare che la nostra città non vuole ospitare chi compie stragi. Presidio Permanente, Vicenza, 6 maggio 2009

 

 

Afghanistan, I have a nightmare

Oltre 100 civili uccisi sulle montagne afgane.

Comunicato della Rete nazionale Disarmiamoli!

Di fronte alla ferocia dei bombardamenti indiscriminati, di cui la stampa nazional popolare talvolta è costretta a parlare inviandoci poche e fugaci immagini, si rimane sempre annichiliti e sconvolti.

Riferendo dell'omicidio della bambina da parte delle truppe italiane di pochi giorni fa ad Herat avevamo accennato alla strategia militare delle truppe occupanti, che prevede il sistematico attacco alle popolazioni civili come deterrente anti guerriglia. Niente di nuovo rispetto alle guerre moderne, dai bombardamenti a tappeto del generale fascista Graziani in Libia, alle immagini agghiaccianti del villaggio di My Lai in Vietnam, sino alle recentissime immagini provenienti dall'Iraq o dalla Palestina occupata. Gli esempi si perdono.

Ciò che accade in Afghanistan da oltre 7 anni pare essere un salto di qualità rispetto alla raccapricciante storia degli eserciti occidentali.

La media dei bombardamenti quotidiani, di cui solo i più attenti possono trovare traccia nei dispacci del Pentagono e della missione Isaf-Nato ci parlano di numeri impressionanti, con decine di operazioni quotidiane, coordinate da personale dell'aviazione multinazionale, di cui fanno parte generali italiani di alto rango. Un massacro che più di una strategia di dissuasione appare come espressione di una volontà di sterminio e/o dispersione di un intero popolo.

Zone impervie, ininteressanti dal punto di vista economico ma centrali per posizione geopolitica e per il passaggio di arterie energetiche strategiche.

Niente da controllare direttamente se non il territorio in quanto tale. In questo contesto popolazioni da secoli determinate a resistere a potenti eserciti occupanti sono solo di ingombro. Quindi l'alternativa proposta a questi abitanti pare essere secca: O la morte o l'esodo, il più lontano possibile, ben oltre i confini del Pakistan.

In questa strategia il nuovo Presidente statunitense, che tante speranze ha sollecitato in una fetta consistente di opinione pubblica progressista, fa da battistrada. Non a caso Obama ha posto tra gli obiettivi militari centrali della sua politica estera la normalizzazione del territorio di confine tra i due paesi.

Una strategia lastricata di sangue, morte e distruzione, di cui possiamo talvolta vedere solo gli effetti più eclatanti.

Non sappiamo se questo nuovo metodo di sterminio “democratico” sortirà gli effetti desiderati dai centri studio del Pentagono.

Di certo ci sono le vite bruciate sull'altare di una amministrazione che nel giro di pochi mesi disvela fino in fondo la sua feroce essenza genocida, colonialista ed imperialista.

Qualcuno oltre Oceano, molti anni fa, aveva un sogno.

Quel sogno si è trasformato in un incubo.

 

La Rete nazionale Disarmiamoli!
www.disarmiamoli.org – info@disarmiamoli.org

 

 

Strage di civili in Afghanistan

Un centinaio di civili, inclusi donne e bambini, sono rimasti uccisi mentre cercavano riparo dai raid aerei compiuti nell'Afghanistan occidentale. La portavoce del comitato internazionale della croce rossa, Jessica Barry, ha detto che una squadra della Cicr si è recata ieri nel luogo in cui hanno avuto luogo i raid aerei delle forze americane e ha potuto constatare la presenza di diversi cadaveri oltre che la distruzione di alcune case.

I civili uccisi, secondo fonti della sicurezza, sono oltre cento. «Confermiamo che il numero dei civili uccisi in questa operazione supera i trenta» ha detto il capo della polizia della provincia di Farah, Abdul Ghafar Watandar, «ma al momento non abbiamo un bilancio preciso».

Il presidente Hamid Karzai e il comando militare Usa hanno ordinato l'apertura di un'inchiesta sulla morte di 150 persone nei bombardamenti condotti sulla provincia di Farah.

«Tra le decine di persone uccise ci sono donne e bambini» ha detto Jessica Barry, portavoce della Croce Rossa, a conclusione degli accertamenti condotti dall'organizzazione dopo le denunce degli abitanti della zona di Farah «la cui impressione era che ci fossero decine di morti". "Possiamo confermare senza ombra di dubbio che ci sono vittime civili» ha aggiunto la Barry, e tra questi un volontario della Mezzaluna Rossa ucciso con 13 membri della sua famiglia.

Karzai ha già fatto sapere che discuterà della questione in occasione del suo incontro di oggi con il presidente statunitense Barack Obama.

Rohul Amin, governatore della provincia di Farah, ha detto che le vittime civili sono state causate dal fatto che i miliziani avevano trovato riparo nelle abitazioni che sono poi state bombardate. «È una zona sotto controllo dei talebani» ha detto, «non siamo in grado di fare un bilancio ufficiale, ma ci sono state vittime civili perché usavano abitazioni civili per nascondersi».

 

Doriana Goracci


Articoli correlati

  Attilio Doni. Mix di paura e potere...
  Maria G. Di Rienzo. Herat
  Doriana Goracci: Corpi sofferenti scritti - fotografati - cantati. Berlusconi - Mastrogiovanni - Gaber
  Doriana Goracci: Anti-Clericale Anti-Giuliano Anti-Ferrara per l’autonomia della donna
  Doriana Goracci. Intrufolando Badanti e Bavaglioli in disavanzo
  Doriana Goracci: Un nipote e due sentenze, Genova Scuola Diaz e Eluana Eglaro
  Doriana Goracci: Madonna porterà aiuto ai terremotati dell’Abruzzo
  Doriana Goracci: Che il cenone di fine anno porti consiglio ad Obama!
  Doriana Goracci. Benedetto XVI a Viterbo il 6 settembre 2009. Impressioni Web
  Doriana Goracci: In materia di migrazioni povere e ricche
  Doriana Goracci: il bacio e il sangue. Con superlativi video...
  Doriana Goracci: Voci della banda eversiva per l'alimentazione forzata di Eluana Eglaro
  La storia di Barbara insegnante precaria siciliana sulle scale del Ministero
  Doriana Goracci. Pulitori d'Italia
  Doriana Goracci: Il mio urlo oggi dentro altri urli. Racconto illustrato
  Doriana Goracci: Barbara Matera e le donne dei fornelli prese per i fondelli
  Doriana Goracci: Sabatino Catapano vivo per Francesco Mastrogiovanni morto
  Doriana Goracci: Terremoto a sorpresa? rilevazioni annunciavano sua presa.
  Doriana Goracci: Capitalismo oggi e “Manifesto per una nuova politica” di Paolo De Gregori
  Doriana Goracci: Ricordando la strage di soldati italiani a Kabul e della verità sulla guerra.
  Doriana Goracci: L'inferno di Viareggio, inferno con GPL e treni ferrovecchio
  Doriana Goracci, Vincenza Perilli: Storia di una donna migrante. Oblò Mondo 9
  Doriana Goracci: Piccolo requiem anarchico per Michele
  Dorian Goracci: Tracce di letture e di vite per il 25 Aprile. Nuova Resistenza
  Da una tenda abruzzese. Quello che la Rai non fa vedere, che i giornali non dicono
  Doriana Goracci: Altezza pura e impura e altre vicende papali papali
  Doriana Goracci: Carte Revolver e Taranta Precaria ai vertici legali dell'American Express Italia?
  Doriana Goracci: Processi che vanno e vengono nella storia nelle biografie.
  Doriana Goracci: Avere e non avere C.A.S.E. all’Aquila
  In morte di un blogger il Primo Maggio. Ricordo di Giuseppe Gatì. Musica di Fabrizio De Andrè
  Doriana Goracci: Fede e papi come sceneggiatura filmica continua.
  Doriana Goracci: Panegirico sugli assorbenti e altre liquide presenze
  Doriana Goracci: Perversa proposta del ministro Brunetta sulle donne in pensione a 65 anni
  Doriana Goracci: Giornata della Memoria con Gaza e Lucca nel tempo storico presente
  Doriana Goracci: Frammenti di lettere d'amore dal web a Tellusfolio
  Doriana Goracci: l’8 marzo di un arcivescovo brasiliano e del Vaticano
  Vittorio Oliva: GPL - Testimonianza raccolta da Doriana Goracci.
  Doriana Goracci: Stando in famiglia. Sul Caso Marrazzo con dintorni sessuali e materiali
  Doriana Goracci: Verba volant sisma manent. Militarizzazione per il G8 all'Aquila
  Doriana Goracci: Nazifascisti a Milano con Roberto Fiore
  Doriana Goracci: Assolti chi massacrò a Genova per il G8. Condannati i manifestanti.
  Doriana Goracci: Congo e vaccini, Congo e mitraglia. Oblò Mondo 10
  Tutto ma proprio tutto quello che dovete sapere. Sulla morte di Eluana, su Stasi e il porno…
  Doriana Goracci: Con "Gracias a la vida" alla manifestazione antirazzista. Roma 17 ottobre
  Doriana Goracci: La militarizzazione in Abruzzo contro il G8.
  Doriana Goracci: Javier Lozano Barragan in pillola per il giorno dopo ogni inquisizione
  Doriana Goracci / Vincenzo Serra: Appesi. In morte di Francesco Mastrogiovanni
  Storia e apprensioni di Beritan Gulmez raccolte da Doriana Goracci
  Sul 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
  Doriana Goracci: L’archivio di Dario Bellezza all’asta e dire poesia gay offende e basta…
  Doriana Goracci. Su eventi di economia e di nornale idiozia politico-televisiva (Gelmini-Miss Italia)
  Doriana Goracci: Razzismo vecchio e nuovo. Una mappa per il web a febbraio.
 
 
Immagini correlate

 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 2 commenti ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy