Pubblichiamo questo arguto e caustico articolo di RAR perché il divorzio di un premier è anche una notizia politica. E politico è l'uso fatto da Berlusconi della famiglia, del cattolicesimo, dell'appoggio della gerarchia vaticana e del papa al suo governo. Detto questo TF non si dilungherà su questo episodio. Ma invitiamo i nostri lettori a consultare quanto pubblicato finora in materia di sessualità, coppia, donna, libertà civili. (NdR)
HAI VOGLIA A METTE RHUMME...
Scatta la grande preoccupazione, quella che potrebbe far perdere voti al cavaliere.
Tutto qui il timore degli stallieri che scrivono sui giornali.
Ad aprire il rodeo è Libero di Feltri, che svela i suoi timori affermando:
– promettiamo al cav che non perderà voti, se si separa
– anche i cattolici chiuderanno un occhio.
Quanto alle promesse Feltri può a mala pena impegnare se stesso e i tesserati sul libro-paga del cavaliere.
Lo stesso Feltri mette le mani avanti riguardo ai cattolici, che dovrebbero (o dovremmo) chiudere un occhio. Non riesce a capire che per i veri cattolici questi eventi non hanno nessuna valenza politica, ma servono solo a dimostrare, oltre ogni ragionevole dubbio, come gli interessi personali del cavaliere, a tutti i livelli, anche i più infimi, i più scollacciati, i meno etici, trovano sempre la posizione prioritaria, anche contro i bisogni di una nazione.
È lo stesso cavaliere che della sua vita privata ha fatto merce politica, ma come tutte le merci a volte si deteriora e finisce con il puzzare; così anche i più stretti collaboratori, seduti al tavolo del banchetto, sono costretti, loro malgrado, a turarsi il naso, pur di rimanere nella mensa... in attesa di altre portate commestibili. Se non dovessero arrivare, con doviziosa abbondanza, ci sarà un fuggi-fuggi con annessi galli canterini.
Un proverbio napoletano recita:
«Hai voglia a mette rhumme.../ cu nasce... (ognuno metta il termine che più gli aggrada)/ non po' murì babà».
Rosario Amico Roxas