«La Rai è una azienda sana», ma c'è «una piaga» che è quella dell'evasione dal canone che «sottrae 450 milioni di euro l'anno». Così il presidente della Rai, Paolo Garimberti (foto), nel corso della sua audizione in commissione di Vigilanza. Il direttore generale, Mauro Masi, poi, annuncia che il dato relativo al primo quadrimestre del 2009 segna una evasione dal canone superiore al 30% contro quello del 2008 che si attestava al 28,2%.
Il neo-presidente Garimberti sembra quasi nato oggi... o forse questo problema non se lo poneva perché, come la maggior parte del settore dell'informazione e la maggior parte dei politici, il problema “non esiste”. Certo, abbiamo anche il presidente Silvio Berlusconi che ultimamente ha fatto sapere di aver più volte sventato, da parte dei suoi, una sorta di sciopero del canone... ma sono discorsi della domenica, da festa di partito, così come i ministri della Leganord o dell'ex-An, abolizionisti a singhiozzo e convenienza.
Noi ci mettiamo a disposizione del presidente Rai per certificargli –“carta canta”... cioè lettere pubblicate nella nostra rubrica online “Cara Aduc”– che il fenomeno dell'evasione è dilagante. Non solo, ma –ammesso che questo aspetto lo possa interessare– che anche chi paga odia lui, la Rai, lo Stato e, se fossero tendenzialmente più criminali di quanto un evasore fiscale possa già esserlo, darebbero fuoco a tutta Saxa Rubra.
Questo è il contesto in cui oggi Galimberti scopre la piaga e il suo direttore conferma che quanto continuano a fare (ai limiti spesso del codice penale) per “convincere” i refrattari a pagare, sta solo facendo aumentare l'evasione e –ribadiamo– l'odio dei contribuenti verso loro e lo Stato.
Immaginiamo che Galimberti avrà in programma nuove forme di lotta all'evasione, con l'indurimento di quanto fatto fino ad oggi, aumentando il numero dei controllori che si intrufolano nelle case delle persone facendo loro credere di essere altro... altrimenti sarebbero bastonati seduta stante. Insomma tutte quelle iniziative che dovrebbero fare apparire la Rai/Stato più maschia e più feroce. Scommettiamo che l'anno prossimo, e l'anno prossimo ancora, i dati dell'evasione saranno ancora più alti e l'odio dei contribuenti verso Rai e Stato sarà ancora maggiore?
Noi crediamo che fintanto continueranno con la menzogna e l'inganno a prelevare i soldi per il possesso di un apparecchio tv anche se viene usato solo per far giocare i ragazzini alla playstation, non potranno aspettarsi altro. Si raccoglie ciò che si semina, e chi semina arroganza, imposte percepite e vissute come ingiuste, può solo raccogliere odio e diventa complice di tutti gli sfascisti che distruggono lo Stato scambiandolo per l'andito della propria magione.
Speriamo che con la nostra disponibilità a far sapere a Galimberti ciò che sembra non sapere, possa essere affrontato di petto un problema fondamentale come l'informazione di Stato.
Noi intanto proseguiamo, con le migliaia di richieste di chiarimenti da parte di contribuenti increduli che possa esistere un metodo così suicida come quello del canone/imposta per finanziare una tv di Stato, con le infinite interrogazioni parlamentari a cui i ministri di turno non rispondono mai perché non sanno cosa dire.
Aspettiamo di essere convocati da Garimberti che, intanto, invitiamo a farsi un giretto in Internet a questo indirizzo: www.aduc.it/dyn/rai
Vincenzo Donvito, presidente Aduc