Il Blocco non è nato come rappresaglia alle armi nucleari puntate contro gli USA. Quei fatti risalgono all'ottobre del 1962. Una breve cronologia lo dimostra:
10 marzo di 1959. Allen Dulles, direttore della Cia, ordina al Comitato di Sicurezza (SNC) di sondare le possibilità per abbattere il governo cubano.
Maggio 1959. Nixon, a quell’epoca candidato alla presidenza, promette in Miami di abbattere il governo cubano.
11 agosto di 1959. Invasione Trujillista.
Aprile del 1960. Lester Dewitt, sottosegretario di Stato aggiunto per gli Assunti Interamericani, raccomanda a Eisenhower l’embargo totale a Cuba.
3 luglio di 1960. Imposto l’embargo allo zucchero cubano e alle forniture di petrolio nordamericane. Due elementi dai quali dipendeva la sopravvivenza nazionale. È, a tutti gli effetti, questa la data di inizio dell’embargo.
Ottobre del 1960. Si amplia l’embargo.
17 aprile 1961. Invasione della Baia dei Porci.
Febbraio del 1962. Inizia, con decreto esecutivo, l’Embargo totale: commerciale, economico e finanziario. E dopo,
nell'ottobre del 1962, la Crisi dei Missili.
Quindi, Massimo, a meno che il tempo non scorra all’indietro, lei si sbaglia.
Conviene sottolineare che la Crisi dei Missili è stata la risposta sovietica all’istallazione di missili nucleari in Turchia e Italia e la risposta cubana all’operazione “Mangusta”, che prevedeva la sovversione esterna, le azioni terroristiche interne, l’assassinato dei capi rivoluzionari, l’autoaggressione nella base navale di Guantanamo e la conseguente “risposta” degli Usa con un intervento militare diretto; da compiersi, precisamente, nell'ottobre del 1962.
Per non parlare che il potenziale nucleare era 17 a 1, in favore degli Usa.
Poi, già i missili Usa erano puntati, da molto, verso Cuba.
Tutti fatti accertati da documenti Usa resi pubblici e dalle dichiarazioni di McNamara in persona.
Leonardo Mesa