Aprile 2009
L’idea di visitare Dublino, capitale della verde Irlanda, è nata per caso parlando con amici di Milano. Volevamo organizzare un viaggio insieme in una capitale europea e questa meta è uscita all’ultimo momento. In effetti questa città non l’avevo mai presa in considerazione prima a causa del tempo sempre incerto e piuttosto piovoso. Abbiamo effettuato per qualche settimana una ricerca sui vari siti che propongono viaggi e pacchetti turistici e abbiamo visionato numerose offerte. Dopo aver confrontato le varie possibilità, abbiamo optato per la combinazione suggerita da Edreams che ci è parsa tre le più convenienti e che comprendeva un volo della Rayanair e un hotel quattro stelle vicino al centro di Dublino, per cinque notti ad un prezzo abbordabile. Siamo partiti l’8 aprile da Bergamo e siamo rientrati il 13. Appena scesi dall’aereo abbiamo visto che diluviava, ma era sera tardi e così con un taxi siamo andati subito in albergo e ci siamo rimasti fino al mattino seguente.
L’indomani il cielo era nuvoloso e c’era un vento fastidioso, ma siamo riusciti ugualmente a raggiungere il Tourist Information Office, a chiedere informazioni sulle possibili attrattive e ad acquistare la tessera del bus che ci avrebbe permesso di andare avanti e indietro tutto il giorno, per l’intero periodo della nostra permanenza, dall’hotel al centro città. Infatti all’albergo avevamo prenotato solo il pernottamento e quindi per la colazione, il pranzo e la cena dovevamo sempre spostarci. Direi che quattro giorni e cinque notti sono più che sufficienti per visitare il posto. Noi abbiamo anche deciso di effettuare un’escursione guidata nell’entroterra, attraversando splendidi prati verdeggianti macchiati qua e là da pecore al pascolo, contrassegnate da colori sgargianti e salendo sulle montagne fino ad a raggiungere la storica cittadina di Glendalough, situata a circa 50 km da Dublino, nei pressi della quale abbiamo visitato un cimitero celtico e altre rovine. Devo dire che da quel giorno il tempo ci ha assistito. Il sole è stato splendente fino all’ultimo giorno, quello della partenza, quando il tempo è tornato incerto.
Il resto della vacanza l’abbiamo trascorsa in città. Per ben due giorni abbiamo pranzato in un bellissimo parco situato in zona centrale dove ci siamo fatti fotografare a fianco della statua del famoso scrittore, poeta e drammaturgo Oscar Wilde. In questo giardino si trovavano diverse varietà di fiori e piante, con fontane e corsi d’acqua con qualche cigno o anatra. Nonostante ci trovassimo nel periodo pasquale Dublino non era affollata. Vi erano alcuni turisti tra i quali c’erano diversi spagnoli e anche molti italiani. Girando un po’ il mondo devo dire che gli italiani li ritrovo dappertutto. Siamo proprio un popolo di viaggiatori!
Consigli utili
- Partire con trolley e controllare il loro peso. Sono molto fiscali all’aeroporto, in particolare in Irlanda. Bisogna considerare che quando si torna in genere si è più carichi, in quanto è consuetudine acquistare dei souvenirs. Se il bagaglio eccede nel peso imbarcano facendo pagare il sovrappeso a prezzo d’oro.
- Mettere una giacca che ripara dal freddo e dal vento. In genere l’ombrello non serve perché la pioggerellina è sopportabile e il vento impedisce di tenere l’ombrello aperto.
- Andare all’ufficio turistico che si trova in centro e prendere una tessera che consente di utilizzare i bus pubblici che passano in continuazione durante l’intera giornata. È una specie di abbonamento che si può fare anche per soli tre o quattro giorni.
-Portarsi una guida in italiano, soprattutto se non si conosce l’inglese.
Cosa da vedere
Dublino è ricca di cose da vedere. Qui ne elencherò solo alcune tra quelle visitate che mi hanno colpito particolarmente.
Certamente meritano le varie offerte turistiche che prevedono gite che portano alla scoperta del territorio irlandese, con il suo l’incredibile verde che primeggia dappertutto dalla montagna che degrada fino alle maestose scogliere, e dell’arte celtica. Basta chiedere all’ufficio turistico e vengono prospettate tutte le escursioni guidate.
Tra i musei che abbiamo visitato mi ha particolarmente colpito la National Gallery che consiglio a tutti. È disposta su più piani ed espone principalmente collezioni di arte europea. A parte gli artisti locali vi si trovano anche opere di Picasso, Monet, Modigliani e Goya. Tra l’altro, e questo non gusta, l’entrata è gratuita.
Un altro luogo di cultura che merita una sosta è la Trinity College Library, venerabile università che possiede la più grande biblioteca del Paese. È veramente impressionante la galleria di lettura con soffitto a volta in legno, che custodisce su due piani circa 200.000 preziose opere. Accanto ai manoscritti, si può anche ammirare, in una vetrina in fondo alla galleria, la più antica arpa irlandese (XV sec.). In questa biblioteca è anche esposto il testo della proclamazione della Repubblica irlandese (1916).
St. Patrick’s Cathedral. La tradizione vuole che San Patrizio battezzasse coloro che si convertivano al cristianesimo in un pozzo che al tempo si trovava nel parco che costeggia la Cattedrale. Per questo motivo, una chiesa è sorta in quei luoghi fin dal V secolo. La costruzione originaria venne eseguita dai Normanni nel 1191, che eressero sul sito dove oggi sorge la Cattedrale una chiesa in pietra. Nel XIII secolo la chiesa venne ricostruita e assunse l’aspetto dell’odierna Cattedrale. La visita interna è a pagamento.
Un'altra visita d’obbligo, visto l’importanza della birra nei paesi nordici, è quella alla fabbrica della Guinnes, se non altro per poter assaggiare, compreso nel prezzo, alla fine del tour interno, la famosa birra scura dal sapore intenso, che è considerata simbolo dell’Irlanda all’estero.
Paola Mara De Maestri