Gentile Presidente Silvio Berlusconi,
abbiamo iniziato dal 21 aprile uno sciopero della fame perché il Governo si faccia carico - come promesso ormai da molto tempo - di garantire il voto a domicilio dei malati intrasportabili in vista dei prossimi appuntamenti elettorali e referendari. Quest'iniziativa nonviolenta la svolgiamo nell’ambito del Satyagraha 2009 che ha preso il via con la documentazione che sta per essere ultimata «per la verità storica sulla scomparsa dello Stato di diritto e della democrazia in Italia». Non vogliamo aggiungere anche questo incredibile capitolo alla lista lunghissima di fatti e misfatti, della storia del nostro paese, volti alla cancellazione del diritto, in questa occasione proprio a danno dei soggetti più deboli.
L’iniziativa nonviolenta è in continuità con la lotta di Luca Coscioni e Piergiorgio Welby, che sono morti senza aver visto approvata la legge per la quale si sono tanto battuti, e di Severino Mingroni (foto) - consigliere generale dell'Associazione Luca Coscioni, tetraplegico - che in occasione delle ultime elezioni politiche scrisse al Presidente Napolitano: «Benché io sia un disabile gravissimo, sono considerato trasportabile, ma io vorrei votare a casa. Quindi, alle politiche del 13-14 aprile prossimi non voterò al seggio».
La proposta di legge Bernardini (n. 907) è stata presentata l’8 maggio dello scorso anno con le firme di deputati appartenenti a tutti i gruppi parlamentari ed è stata assegnata alla Commissione Affari Costituzionali.
Il disegno di legge prevede di consentire anche in Italia, l’esercizio del diritto di voto a migliaia di cittadini italiani che ne sono privi - unico caso in Europa - solo perché impossibilitati a recarsi al seggio elettorale a causa di gravi infermità e invalidità.
Tuttavia, come è avvenuto in passato, anche in questi mesi e settimane, invocate “difficoltà tecniche” rischiano di impedire a tante persone disabili gravissime di poter votare alle prossime elezioni, in spregio dell’articolo 48, quarto comma, della nostra Costituzione: «Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge».
Per queste ragioni, per il rispetto del principio costituzionale di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, proseguiamo - essendo oggi al terzo giorno di sciopero della fame - l'iniziativa nonviolenta di dialogo con la quale ci rivolgiamo a Lei e al Ministro degli Interni Roberto Maroni, affinché si provveda entro tempi utili, a questo punto assicurati solo da un decreto legge, a superare le “difficoltà tecniche” che, se non fossero risolte, dimostrerebbero solo un'incapacità non accettabile del suo Governo. Le ricordiamo, Presidente, che i suoi uffici, attraverso la cortese lettera dell'On. Valentino Velentini (Prot. N. 15412 – 22 dicembre 2008), avevano assicurato proprio a Severino Mingroni «che la proposta di legge presentata dall’on.le Rita Bernardini sarà seguita con il massimo impegno in tutte le fasi dell’iter parlamentare» e che «Il Presidente Berlusconi conosce il problema e desidera che venga risolto con priorità».
Confidiamo nella Sua "parola data".
Cordiali saluti,
Rita Bernardini (deputata Radicali/PD)
Rocco Berardo (tesoriere Associazione Luca Coscioni)
José De Falco (membro di Giunta Associazione Luca Coscioni)
Michele Rana (Comitato nazionale di Radicali Italiani),
Claudia Sterzi (segretaria Associazione Radicale Antiproibizionista)
Fonte: Radicali.it, 23/04/2009