Oggi, anche a causa della difficile situazione economica, l’Europa sociale rischia di entrare in crisi. È possibile che riemergano i vecchi nazionalismi del Dio-Patria-Famiglia che hanno cosparso le nostre terre di guerre e carestie. C’è il rischio che riacquisti vigore la voce di chi, in nome delle identità nazionali e delle religioni di Stato, vuole negare ai cittadini le libertà che ormai si pensavano storicamente acquisite, e ne sono eclatanti esempi gli attacchi alla libera scelta dei trattamenti medici a cui essere sottoposti e i vincoli che si impongono alla libertà di ricerca scientifica.
C’è il rischio che acquistino molto potere gli oppositori del libero mercato, coloro che attraverso il moltiplicarsi dei dazi e delle misure protezionistiche possono farci tornare alla immiserente autarchia mussoliniana.
Si diffondono le menzogne per dividerci gli uni dagli altri: gli inglesi contro i lavoratori italiani, gli italiani contro i rumeni e tutti contro gli zingari. E da questa situazione ad una illusione di “pulizia” etnica e ad nuova guerra, il passo può essere breve.
Per questo riteniamo opportuno che a partire da quest’anno il 25 aprile venga festeggiato non più solo come “festa di liberazione della nazione” ma anche come “festa per la liberazione dalla nazione”, come occasione per affermare come gli Stati- Nazione siano inevitabilmente portati alla violenza e alla miseria.
Ti chiediamo quindi di impegnarti a dare corpo al progetto radicale degli Stati Uniti d’Europa, primo passo per la costruzione di un mondo più giusto e democratico, premessa indispensabile “per svuotare gli arsenali della guerra e riempire i granai della pace”.
Ci rivolgiamo a chi ha gioito alla vittoria di Obama, credendo di aver trovato con lui una svolta: l’inizio della fine dell’unilateralismo americano. Se davvero vogliamo che quella felicità non si riveli illusoria, allora dobbiamo batterci affinché l’Europa cominci ad esprimersi con un'unica voce almeno nelle materie della difesa e della politica estera.
Vi chiediamo di prendere la bandiera europea e di portarla nelle strade e nelle piazze del 25 aprile o perlomeno di esporla simbolicamente ai vostri balconi.
Compagne e compagni dell’Anpi, dell’Arci, dei sindacati e delle mille associazioni europeiste e della sinistra, vi chiediamo almeno questa volta di non sorridere con sufficienza di fronte ad un impegno che rischia di sembrarvi utopico e inadatto ad entrare nella vostra agenda. Vi chiediamo di non ripetere l’errore dei vostri nonni che, nell’isola di Ventotene, costrinsero i padri dell’europeismo (Rossi, Colorni e Spinelli) ad una doppia solitudine.
Per sottolineare con forza il nostro comune sentimento europeista e unitario vi invitiamo il giorno 25 Aprile alle ore 9:00 con le bandiere d'Europa in piazza Primo Maggio a Udine per proseguire in corteo alle ore 9:15 verso Piazza della Libertà per commemorare i caduti e le vittime del secondo conflitto mondiale. La manifestazione si trasferirà alle ore 11:30 al cimitero del Commowealth britannico di Tavagnacco.
Valter Beltramini, Luca Osso, Elvis Pavan, Valter Mendizza, John Fischetti, Corrado Libra, Stefano Santarossa, Marco Gentili, Stefano Barazzutti, Ugo Razza, Paolo Osso, Pietro Pipi, Lorenzo Cenni, Clara Comelli, Tiziano Tommasini
(da Notizie radicali, 17 aprile 2009)