Di fronte a “Canti onirici”, non risulta agevole mantenere quell'atteggiamento di concentrata distanza propria del vaglio critico, poiché si è in presenza di un testo capace di coinvolgere il lettore in maniera assidua, tenace, non tanto sul piano dell'emozione esistenziale, quanto su quello di una acutissima sensibilità linguistica.
Siamo al cospetto di un'estrema attenzione nei confronti del linguaggio non fine a sé medesima, bensì in grado d'insinuarsi, di offrire elementi tali da porre in essere proficui percorsi evocativi, affascinanti itinerari che nello spunto idiomatico trovano ineffabile origine.
È un procedere, un fermarsi, un soffermarsi secondo cadenze Ìntime, profonde: la poetessa intende renderci partecipi dei suoi versi ricorrendo a una specifica persistenza poetica, quasi lo scritto imponesse un'adesione, un consenso, un esserci (…) (Dalla prefazione di Marco Furia).
APPENDICE
cos’è stato
l’obbediente - tempo
del mio tratto? l’abbaglio
sul bordo - della voce?
l’impenitente
silenzio nominato?
fiorire - enorme come luna.
pensare - che reggo questo colpo.
che sono - il basso ripartire,
l’inabissato - témpo - del tuo regno —
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ps
è piena d’ócchi
- sapessi - questa notte
Piéna – di ombra e pesciolini,
di ómbra -e ácqua- e pesciolini
ONIRICO CANTO IV
vegliarvi ¯
è farvi ancora un giorno
- nel nulla - sémpre
sempre amato
---
enórme - è questo
solo tempo - di álbero più alto ¯
quésto solo lungo - sórgere del fuoco
da órchi - e nómi - e córsi
condivisi
enórme
l’ángelo dell’alba,
la lite - dell’ombra che già disfa
máschere e terrazze, terre solo erette
nel lámpo di caduta
ONIRICO CANTO VI
… hai stelle - terríbili di terra, dove
sono spenti gli álberi dai piedi
cón-cavi nel tempo, dove fende questa traccia
l’atto di partire …
→: la riva - lacerata
da un’ampia quieta ombra
ócra - sulla soglia, sul velo
dell’úl-timo clamore: tu che guardi
compagini già viste, gesti
a nome breve: vallo di mondo che si aggiunge
come modo di tempo valicato ¯
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da Canti Onirici, 2009
Raccolta poetica pubblicata nei tipi dell'Editrice L'arcolaio www.editricelarcolaio.it nella collana “Il laboratorio” diretta da Stefano Guglielmin. Per acquisti del libro: info@editricelarcolaio.it
NOTA BIOGRAFICA
Silvia Comoglio (Chivasso, 1969) vive a Verrua Savoia (TO) e lavora a Torino. Laureata in filosofia, si dedica alla pittura e allo studio e all'approfondimento della lingua e della cultura russa. Finalista per la sezione “Una poesia inedita" alla XXI e XXII edizione del Premio Lorenzo Montano e seconda classificata alla IV edizione del Concorso nazionale di poesia Umilio Gay patrocinato dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino, ha pubblicato nel 2005 la raccolta Ervinca (LietoColle Editore), menzione d'onore alla XX edizione del Premio Lorenzo Montano. Sue poesie sono apparse nell'antologia II segreto delle fragole. Poetico diario 2004 (LietoColle Editore, 2003), sul giornale on-line Tellusfolio e nell'annuario Tellus 29 "Febbre d'amore" (LaboS Editrice, 2008).