La collezione Limina di Anterem Edizioni è stata fondata nel 1976. Nel corso degli anni ha ospitato ben 110 titoli. L’ultimo è di Giuseppina Rando: Bioccoli. Queste poesie, scrive Flavio Ermini nella presentazione, “nascono per ricordarci il fiorire e la sua caducità. Stanno davanti alla nostra meraviglia per aiutarci ad apprezzare le sensazioni che hanno breve durata”. Parlano a quella parte di noi che cede alla seduzione della natura – cioè dell’imminenza del nascere –, porgendo ascolto a quelle parole che hanno la levità di “bianche farfalle / sospese”. Queste poesie sembrano apparire al solo battito delle nostre ciglia. E, a un altro battito, dileguare.
Sembrano fatte per durare un istante, perché così vuole il nostro destino:
“Cambia la vita / ogni istante / la forma – dell’essere”.
Narrano la favola delle cose ottenute quasi per magia e subito dopo cancellate. Rappresentano la loro libertà e, insieme, la libertà della poesia di accogliere senza limiti “voci d’addio” così come “l’attesa / dell’alba”.
Soltanto dal lavoro poetico di Giuseppina Rando potevano avere vita queste note musicali, queste danze allusive, questa “musica d’onde”, questo “turbinio d’ali”.
Ogni singolo testo è un seme inestinguibile, portatore immancabile del bozzolo della vita. Si configura come una fonte di ombre e nello stesso tempo come un’emittente di luce.
Bioccoli ci fa entrare nei tenui colori di una vicenda che nasce come speranza e gioia fino ad aprirsi nel battesimo di uno sguardo “oltre la nube”, senza mai incupirsi nella pena per l’effimera vita delle cose. (…)
Assenza
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Interni i fili
nel canto
– nodi del male
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Un’ombra – tu
non la vedi
l’anima
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Vedo –
dell’altro il riflesso
nel mio
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Si levano
di cuore e vita – vive
d’assenza
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Vita –
d’ombre
ancora arde
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Altrove – è il vero
invisibile
tace
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È l’indicibile
assenza – eco
nella mente
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Estremo
– altro apparire
d’ombre il confine
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Si stende – oltre la nube
la distanza
– lo sguardo
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Esile ombra –
tra le carte
sospesa
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da “Bioccoli” di Giuseppina Rando