La fioritura dei meli è un momento importante sia per i frutticoltori che per gli apicoltori. È necessario un richiamo alla massima attenzione e al rispetto della sospensione dell'uso degli antiparassitari. Non è a rischio solo l'integrità degli alveari ma soprattutto la fiducia degli apicoltori in un rapporto collaborativo fra queste due realtà.
La fioritura dei meli è nella sua fase iniziale. È un momento di festa della natura e dei frutteti. Le famiglie di api sono nella delicata fase di crescita e di sviluppo. È il momento, come ogni anno, della collaborazione fra frutticoltori e apicoltori nel ambito di un progetto dell’APAS - Associazione Produttori Apistici della provincia di Sondrio denominato “Servizio di impollinazione frutteti”.
Un progetto importante per i frutticoltori perché dà la sicurezza di poter avere una buona fecondazione dei fiori e quindi di raccogliere poi frutta più sana, ben sviluppata, croccante e dolce. È quindi loro precipuo interesse seguire le corrette indicazioni fornite dalle Cooperative Ortofrutticole.
Se qualcuno effettua in questo periodo trattamenti sconsiderati danneggia gli apicoltori per la moria di api che provoca ma arreca un grave danno alla stessa frutticoltura, che la legge ha voluto proteggere (Legge Regionale n. 5 del 24 marzo 200, con le norme di cui all’art. 11 punto 3:
«È fatto divieto di effettuare trattamenti insetticidi ed acaricidi:
a) sulle piante legnose ed erbacee dall’inizio della loro fioritura alla caduta dei petali;
b) su gli alberi di qualsiasi specie qualora siano in fioritura le vegetazioni sottostanti, salvo che queste ultime siano preventivamente sfalciate».
Opportuno anche moderare e limitare il più possibile i trattamenti anticrittogamici, comunque dannosi alle api con l’invito ad effettuarli prima dell’alba e dopo il tramonto. Consigliamo di effettuare uno sfalcio del Tarassaco (“Soffioni” o “Dente di Cane”) per ottenere un maggior interesse delle api nei confronti dei fiori di melo.
Al di là del possibile accertamento della presenza o meno di insetticida nella miscela irrorata con le analisi del caso, riteniamo sia da preferire la via della fiducia.
Basta infatti solo il gesto sconsiderato di uno o di pochi frutticoltori per creare forti danni, a tutti ma soprattutto a quella fiducia ed armonia che deve regnare fra apicoltori e frutticoltori: i primi per avere frutta bella ed i secondi per poter disporre di una piccola integrazione di reddito con questo servizio.
Si segnala che già alcuni apicoltori hanno declinato l’invito a portare i propri alveari nelle zone frutticole. È un campanello d’allarme che deve preoccupare e deve costituire un forte stimolo per TUTTI ad una maggiore attenzione all’impiego degli antiparassitari nelle zone agricole ad alta specializzazione.
Giampaolo Palmieri
Associazione Produttori Apistici della provincia di Sondrio