Lo Stato non c'è, checché ne dica il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. L'emblema dell'assenza è evidente nella foto che ritrae il crollo del Palazzo del Governo nel capoluogo abruzzese.
Lo Stato non serve a proclamare un lutto ma ad evitarlo. La legge antisismica è del 1974, che all'articolo 1 recita: «In tutti i comuni della Repubblica le costruzioni sia pubbliche che private debbono essere realizzate in osservanza delle norme tecniche...»1
Sono passati 35 anni e da allora si sono succeduti numerosi governi dei quali ricordiamo i capi: Rumor, Moro, Andreotti, Cossiga, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, Goria, De Mita, Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi, D'Alema. Costoro, cioè lo Stato, avrebbero dovuto dedicarsi alla tutela della vita dei cittadini. In questi 35 anni, dopo il varo della legge antisismica, ci sono stati terremoti in Friuli, Umbria, Irpinia, Sicilia e Marche ma nessun Governo si è messo all'opera per evitare il disastro successivo. In 40 anni si sono spesi 140 miliardi di euro per il post terremoto. Il Cnr calcola che basterebbero 8 anni per consolidare l'esistente oltre, evidentemente, a costruire bene.
Dov'è, dunque, lo Stato?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
1 Legge 2 febbraio 1974, n. 64, Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche.