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Doriana Goracci: L’altra verità sul terremoto in Abruzzo. Il caso Giampaolo Giuliani.
07 Aprile 2009
 

Sul terremoto ho scritto stamattina presto, di getto; questa parte è già su Tellusfolio, ma le cifre cambiano, siamo a più di 150 morti, 70 mila gli sfollati, innumerevoli dispersi, più di 1.500 feriti, 10.000 edifici danneggiati, interi paesi distrutti. Il quadro di un terribile Sisma sta definendosi.

Lo Stato è in campo, con tutta la sua spettacolare Protezione. La Prevenzione per la nostra Sicurezza ha dispiegato le sue forze da altre parti. E ancora innumerevoli volte sto cambiando le maledette cifre, quando appare e leggo Nuova scossa: «Una nuova, forte scossa di terremoto, di magnitudo 4.1, è stata avvertita intorno alle 18:40 all'Aquila: la terra ha tremato per circa tre secondi, proprio mentre era in corso la conferenza stampa della Commissione Grandi Rischi, che aveva sottolineato come sia impossibile prevedere i terremoti».

 

SCOSSA SISMICA IN ABRUZZO (Ne scrisse un Volontario sabato 24 gennaio 2009 sul sito protezionecivilefrancavilla):

«Stavolta non è un terremoto politico a far tremare la terra abruzzese, ma una scossa sismica è stata lievemente avvertita dalla popolazione in provincia de L’Aquila. Lo rende noto il Dipartimento della Protezione Civile precisando che le località prossime all’epicentro sono L’Aquila, Scoppito e Pizzoli. Dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose. Secondo i rilievi registrati dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico è stato registrato alle ore 19:51 di ieri, con una magnitudo di 2.0».

 

Rainews dichiara: «La voce dei testimoni, centinaia di mail sul nostro sito...Gran parte dei commenti riguarda infatti la previsione del terremoto fatta da un tecnico del Laboratorio di Fisica del Gran Sasso, Giampaolo Giuliani, che ha sviluppato una tecnica per rilevare le scosse in anticipo di 6-24 ore basata sullo studio del comportamento del gas Radon nel terreno. Negli ultimi giorni di marzo Giuliani aveva sostenuto che lo sciame sismico in corso poteva essere il preannuncio di un evento più forte. Di Giuliani si era detto che “si divertiva” a spargere notizie infondate ed allarme e si era preso una querela per procurato allarme... Oltre ai messaggi di solidarietà arrivano messaggi centrati sulla normativa antisismica, sull'inadeguatezza di gran parte dei nostri edifici, soprattutto nei centri storici, e anche sul piano casa: c'è chi dice invece di aumentare le cubature dovremmo mettere in sicurezza le case esistenti».

«Ho dormito fuori e questo mi ha salvato ma adesso spero tanto che tirino fuori i miei compagni vivi». Non riesce a pensare ad altro, Valerio, studente universitario di Tagliacozzo.

 

La denuncia della Rdb Vigili del fuoco: «Tutti hanno fatto orecchie da mercante, nessuno si è preoccupato di attivare procedure di preallerta sulle zone segnalate da possibili sciami sismici. Alcuni studiosi che avevano avanzato la possibilità di terremoti sono stati addirittura denunciati per procurato allarme, ora dopo il disastro e la morte di tanta povera gente tutti si interrogano sulle possibili attività che potevano essere messe in campo” denuncia un comunicato delle RdB dei Vigili del Fuoco. Certamente non si sarebbe fermato il sisma ma indubbiamente tutte quelle attività di prevenzione e procedure di preallarme potevano essere utilizzate nella zona. Più o meno quello che sta succedendo in queste ore con contingenti da tutte le parti d’Italia dei vigili del fuoco che stanno partendo con tutte le difficoltà del caso - autostrade intasate o impercorribili, ritardi di organizzazione di colonne mobili, organici che devono essere reperiti dalle proprie abitazioni perché in questi anni il problema principale dei governi è stato quello della sicurezza in generale dimenticandosi del soccorso alla popolazione della prevenzione sul territorio e soprattutto che viviamo in una penisola soggetta ai terremoti. Ora si ricomincia nuovamente con la sceneggiata dei volontari sul posto per rappresentare l’efficienza dello Stato in attesa che il personale del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco ormai ridotto a mera presenza nei posti di lavoro (sotto organico perenne) si organizzi da tutta Italia e parta per le zone terremotate. Finita la prima emergenza tutto tornerà peggio di prima fino alle prossime morti. Senza un sistema di protezione civile – che si preoccupi concretamente delle emergenze del paese – con dentro la macchina organizzativa dei Vigili del Fuoco il Paese dovrà ancora piangere dei propri concittadini».

 

C’è chi si pone anche questo -Difficile conta delle vittime tra i migranti: «I conteggi dei morti e dei dispersi nel territorio potrebbero subire oscillazioni in aumento, per la presenza di centinaia di immigranti residenti nei centri della cintura aquilana. Macedoni, marocchini, romeni, moldavi, africani da anni sono insediati nei centri storici di Poggio Picenze, Paganica, San Gregorio, Petogna; proprio quelli più colpiti dai crolli. “Vicino l’abitazione di mio padre – racconta un giovane della frazione di Paganica – abitava una famiglia dell’Est. La casa è andata distrutta, ma di loro non ne sappiamo nulla. Spero siano vivi”. Immigrati non integrati e forse anche qualche clandestino potrebbero sfuggire alle stime dei comuni e della Protezione civile. Indispensabile, perciò, sarà scavare tra le macerie di tutte le case abitate, lavoro che non potra’ essere completato in breve tempo ma che richiederà almeno alcuni giorni».

 

Ho trovato un video della Domenica delle Palme a l’Aquila, l’accompagna un articolo di Abruzzo24ore da cui stralcio: «…In questi giorni di incertezza e spavento, il tradizionale pellegrinaggio acquista a L’Aquila un significato in più, perchè le continue scosse di terremoto che interessano la città invitano a riflettere sulla natura effimera dei beni terreni e delle ricchezze materiali. È l’occasione per tanti filistei di guardarsi dentro».

 

E ancora dallo stesso sito un altro video “Terremoti, l’attenzione resta alta. Da ieri nessuna scossa”: era il 4 aprile.

 

Lui, Berlusconi in un’intervista che allego, aggiunge: «LASCIAMO DA PARTE LE POLEMICHE».

Provo freddo e rabbia a queste dichiarazioni.

Berlusconi: «Registriamo un numero record di soccorritori. Nessuno sarà lasciato solo».

Bertolaso: «non era prevedibile una scossa così forte».

Franceschini telefona al premier: «Pronte le sedi del Pd. Di fronte a questo dramma ogni polemica va accantonata».

 

Sono uscita stamattina in strada, in paese… testimonianze continue di donne e uomini giovani e anziani, casalinghe, negozianti, pensionati, romeni, lavoratori e fannulloni…

Ognuno aveva una gran voglia di dire cosa avesse sentito oppure che non aveva avvertito niente. Ma tutte e tutti, avevano ascoltato radio e tv, dire che c’erano state le scosse, che gli animali erano nervosi… Nell’ultima riunione per il centro storico, il responsabile della Protezione civile, aveva detto che da tempo bisogna tentare prima o poi almeno un’improvvisa evacuazione di Capranica. Siamo su una rupe di tufo, con stabili fatiscenti, edifici abbandonati e nel degrado, soldi della Regione e dell’Europa inghiottiti nel nulla…e le tragedie si susseguono a ritmo serrato, senza lavoro, senza casa, senza permesso, senza speranza…ora di fronte a queste rovine come fossero castelli di carta, chiese e ospedali, civili abitazioni, vecchie e nuove case, la casa dello studente…appare tutta la Precarietà di questa Bottega degli Orrori, la prosopopea, la denuncia di chi denuncia come Giuliani e le infinite segnalazioni allarmate, non allarmistiche. Al sole la luce cadaverica nel senso più profondo e reale delle nostre Istituzioni.

Non è questa la Compagnia che abbiamo invocato, se non della Buona Morte. E chiedono di donare il sangue, come se la partecipazione attiva non abbia fonte naturale. Senza alcuna dignità per le persone, gli animali, le cose, l’Ambiente, la Terra e la nostra comprensione.

Guardiamo da tempo dentro di noi e siamo svuotati, cada il velo dunque. Guardiamo fuori, disposti a ricostruire, non sulle loro Macerie la Nostra Casa.

 

Doriana Goracci


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