Ampliare il volume delle case o ristrutturale per renderle sicure? Non sappiamo se il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si sia posto questo problema quando ha pensato all'ampliamento delle volumetrie esistenti delle abitazioni per rilanciare l'economia. Eppure il prof. Enzo Boschi (foto), presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in una intervista alla Stampa del 21 dicembre scorso, a proposito della sicurezza sismica «...non sono i terremoti a essere pericolosi, è la qualità delle costruzioni che è pessima».
Il nostro Paese si è dotato di una legge in proposito solo nel 1974,1 la mappa delle zone sismiche è nota e individua proprio nella dorsale appenninica,2 che va dall'Umbria fino alla Calabria e alla Sicilia, passando, appunto, per l'Abruzzo, le zone di maggiore criticità. Le costruzioni ante '74 sono prive dei criteri di antisismicità e, come testimonia la tragedia odierna in Abruzzo, sono pericolose per la vita e l'incolumità dei cittadini. Puntare su interventi edilizi, anche premiali, di sicurezza, funzionalità ed estetica avrebbe, ed ha, lo stesso impatto economico dei soli aumenti volumetrici.
Occorrono tragedie per ricordare che esiste il buon senso?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
1 Legge2 febbraio 1974, n. 643, Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche; D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380.
2 http://zonesismiche.mi.ingv.it/mappa_ps_apr04/italia.html