Stato di Emergenza Nazionale, 27 i morti accertati mentre scrivo, dispersi, feriti, sfollati, cifre destinate tragicamente a crescere, come la paura e la disperazione: i senza vita, i senza casa.
«La prima e più grave scossa, di magnitudo 5.8 della scala Richter, si è registrata intorno alle 3:32, ha avuto un effetto pari all’ottavo-nono grado della scala Mercalli sugli edifici, provocando diversi crolli e lesioni gravi agli edifici. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ha firmato questa mattina il decreto per dichiarare lo stato d’emergenza nazionale. Con questo provvedimento, ha ricordato in diretta su Rainews24 il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso viene nominato “commissario straordinario” del governo per gestire questa situazione».
Roma, 6 apr. (Ign) - Alcuni abitanti de L’Aquila raccontano la nottata ai microfoni del Gr1: «Già alle 11 di ieri sera abbiamo sentito il terremoto, all’una di notte un’altra scossa e alle 4 meno venti la botta finale». L’accusa dei sopravvissuti: «C’è stata una sottovalutazione. Ogni giorno c’erano scosse ma ci avevano rassicurato».
La mia testimonianza. Stanotte sono stata svegliata da campanelli che suonavano a distesa, piccoli oggetti che avevo sulla testa, i gatti che graffiavano alla porta, ne ho due.
Ho acceso la luce e guardato l’ora, erano le 3 e 30. Ho pensato ad un sogno, sono tornata a dormire.
Stamattina ho capito e mia figlia a Roma mi ha raccontato l’incubo, lei e il compagno hanno avuto come sensazioni di strattonamento, oggetti caduti, lampadari che ballavano, tutti svegli nel palazzo e poi di nuovo il sonno…
Ho capito che i campanelli scacciaguai appesi qui e là nella mia casa, hanno danzato impazziti nella notte.
Ho letto la cronaca locale della Tuscia, battuta al momento:
«Viterbo - Centinaia di telefonate nella notte ai vigili del fuoco - Non sembra ci siano danni in provincia - L'epicentro all'Aquila - La scossa alle 3:30 è stata avvertita in tutto il centrosud del Paese - Terremoto, paura nella Tuscia».
Viterbo - 6 aprile 2009 - ore 3:50
Momenti di paura in tutta la provincia. È stato avvertita una scossa di terremoto dagli abitanti della Tuscia. In particolare i nostri lettori ci segnalano, nella zona di Vallerano,Vignanello e Civita, una prolungata scossa intorno alle 3:30. Non sembra ci siano dannni. I vigili del fuoco di Viterbo hanno ricevuto centinaia di telefonate di cittadini allarmati soprattutto da Viterbo, Capranica e Civita.Secondo i vigili del fuoco non c'è nessun danno alle persone e alle cose. Un unico intervento c'è stato a Civita ma per una semplice verifica. Nella Tuscia si è avvertita la fortissima scossa di terremoto, pari a 5,8 gradi della scala Richter, che nella notte ha colpito tutto il Centro-Sud dell'Italia, facendosi sentire anche a Roma e a Napoli.Una prima scossa, alle 3:30 è durata alcuni secondi. Una seconda scossa più lieve si è avvertita alle 3:43 circa. L'epicentro è stato individuato all'Aquila.
Nel capoluogo abruzzese, già alle 22:48 di ieri sera c'era stata una scossa di magnitudo 3,9 che faceva seguito, però, a una sciame sismico che l'aveva colpita nei giorni precedenti».
E dall'Ansa: «“Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, non era possibile prevedere la scossa che ha colpito oggi l'Italia centrale”. Lo ha detto il dirigente della Protezione civile Agostino Miozzo. Nelle scorse settimane l'Abruzzo è stato colpito da uno sciame sismico con decine di piccole scosse e qualcuno aveva ipotizzato la possibilità di un evento più consistente. Ma questa previsione, ha sottolineato Miozzo, “non è era fondata su basi scientifiche: purtroppo questi eventi non sono ancora prevedibili”. Quanto a quello che succederà ora, l'esponente della Protezione civile spiega che "tradizionalmente a una scossa forte seguono scosse di assestamento di minore potenza».
E allora mi chiedo e vi chiedo a cosa serve avvertire, segnalare, osservare?
Uno sciame sismico aveva colpito tutta la zona, una scossa alle 22:48... avevo sentito anche io la notizia al Telegiornale.
Siamo e saremo informatissimi, batteremo commenti e cifre e torneremo a dormire.
Quale Protezione, quale sicurezza?
Posso solo abbracciare fortissimo chi ha perso i cari, la casa, le sue cose, la certezza fragile della potenza della tecnologia, la previsione di una serenità protetta.
La chiamano calamità naturale, sembra la botta finale alla martoriata Itala della crisi e dei nazifascisti in giro a Milano.
Doriana Goracci