Nazifascisti e negazionisti a Milano
Fatti più in là, Nuova Indignazione Sociale non solo metaforica.
L’Atm di Milano aveva messo a disposizione dei pacificatori sociali, alias Forza Nuova e colleghi di movimenti nazifascisti europei, quali il Front National, il British National Party e il Proti Grammi, autobus pronti alle bisogna a piazza Aspromonte per raggiungere piazza Missori, sede del Nuovo convegno. Resistenza a modo loro e ben organizzata se Roberto Fiore, loro leader, è diventato europarlamentare e aveva dichiarato in mattinata: «Di medaglie d’oro ne sono state date molte dopo la guerra, ma è finita un’epoca e mi sento di pacificare quella fase perché siamo davanti a un nuovo mondo». Per chi non sapesse la vita e le opere di costui, offro due biografie, la sua e un’altra da Indymedia Piemonte.
C’era pure un appuntamento alle 18:30 con presidio in Piazza Affari (mai piazza ebbe più giusto nome per l’incontro) ma con diplomatica soddisfazione, non ha avuto luogo: «Lo abbiamo deciso» ha spiegato Fiore «per mantenere la pace sociale». E i 700 - 300 partecipanti per la questura - scortati, sono quindi risaliti sugli autobus di cui sopra, che li hanno riportati nella sede del partito di via Aspromonte.
Fatti più in là di piazza della Scala, si è tenuta una contromanifestazione: «Un grande striscione nero con la scritta rossa Resistenza è stato sistemato sul Teatro alla Scala, alla sommità della torre ideata dall’architetto Botta, durante l’happening antifascista organizzato nella piazza antistante per protestare contro il raduno dei movimenti di estrema destra europei a Milano… interventi di numerosi intellettuali e militanti, tra cui Moni Ovadia. Tutti hanno denunciato l’ospitalità offerta da Milano al raduno dei movimenti considerati xenofobi e negazionisti».
Qui una vista della manifestazione antifascista.
Doriana Goracci