Cari amici di tellusfolio.it, ho letto il commento del signor Gaetano Barbella al mio articolo pubblicato prima da voi, il 19 marzo, col titolo: “Del magistero del preservativo”, e poi da La Repubblica il 23 marzo. Se la Chiesa si arrampica sugli specchi per dimostrare che il ricorso al condom è atto peccaminoso, bisogna dire che il signor Barbella si arrampica sugli specchi insaponati. Forse si sarebbe risparmiata la fatica se avesse letto con attenzione, riguardo alla contraccezione, sia quanto recita il Catechismo, sia la Lettera enciclica Humanae vitae di Paolo VI, dove non si fa il minimo cenno all'episodio biblico da lui citato.
Ma vi pare che se la Chiesa avesse avuto la possibilità di appellarsi alle Scritture per dare fondamento alla sua tesi, non lo avrebbe fatto? Lo fa il signor Barbella, al quale vorrei ricordare tra l'altro, e la Chiesa questo lo sa bene, che non è lecito citare versi o passi delle Scritture per sostenere le proprie tesi, qualora quei versi o quei passi contrastino con lo spirito del Vangelo e con la ragione e il buon senso. Scrive, riferendosi a Onan: «Ma il metodo anticoncezionale è considerato peccato secondo la legge ebraica; per questo motivo JHWH lo punisce facendolo morire». In realtà nell'Antico Testamento non c'è una condanna esplicita della contraccezione, e il peccato di Onan sembrerebbe consistere soprattutto nel non aver seguito l'uso legale del levirato, codificato nel Deuteronomio: «Se i fratelli abitano insieme e uno di loro muore senza figli, la moglie del defunto non sposerà uno di fuori, un estraneo; suo cognato andrà da lei e la sposerà... il primogenito che genererà andrà col nome del fratello defunto» (Dt 25,5). Inoltre Onan inganna Tamar, e disobbedisce al padre. Ed ecco un commento al passo: «Il peccato di Onan che viola la legge del levirato è soprattutto un peccato di egoismo compiuto nella sfera sessuale» (La Bibbia. Novissima versione dai testi originali - Edizioni Paoline), dove si dà maggior peso all'egoismo di Onan, ma non si parla assolutamente del peccato della contraccezione.
In ogni modo, consiglierei di non fantasticare troppo su certi episodi, e di non prendere troppo sul serio l'autore biblico quando descrive uno strano capriccioso Signore che dice: «Chiunque ucciderà Caino sarà punito sette volte!», e poi punisce con la morte il povero Onan che, a giusta ragione, non voleva che suo figlio portasse il nome del fratello.
Renato Pierri
Lego la Bibbia
L'immagine è presa da un sito delizioso, The Brick Testamet, che illustra, passo passo, con grande poesia e umorismo, tutte le più grandi storie della Bibbia.
Scopritelo, se volete, proprio partendo dalla storia dei fratelli Er ed Onan: qui.