Roberta De Monticelli, «Full Professor of Modern and Contemporary Philosophy at the University of Geneva» e «Invited Professor at the New Faculty of Philosophy, University Vita Salute San Raffaele of Milano» (questo, almeno, fino al 2004), si dimette da “cattolica” con un articolo sul Foglio il 2 ottobre 2008. Nell'articolo il professore (professoressa) bistratta un po' Mons. Betori il quale risponde il giorno 3 dalle colonne di Avvenire. Il giorno 13 Roberta De Monticelli controreplica rilasciando un'intervista a Micromega on-line. Non sapevamo che la De Monticelli fosse cattolica. Che sia un Full & Invited Professor lo si apprende facilmente navigando in rete. Ciò che si evince dal confronto è invece chiaro solo a “libro chiuso”, per così dire: il professore vuole dimostrare che in materia di filosofia morale, e persino di teologia, ne sa più del monsignore; dovrebbe quindi essere il professore a edificare le coscienze, nella loro stessa libertà, si intende. Il problema è che lo spirito del tempo riserva al professore (di filosofia) un ruolo del tutto marginale mentre il monsignore può vantare un ritorno d'autorità di tutto rispetto. Siccome il professore si scopre così del tutto impotente, eccolo spogliarsi degli abiti aulici et curiali del filosofo da cattedra per vestire quelli della Guest Star. Forse la De Monticelli ha ragione, nessuno ascolta più i professori di filosofia, non resta quindi che gettarsi nella mischia, annunciare abiure, saltare sul posto come un ossesso, passare dal Foglio di Ferrara alla rivista di Flores d'Arcais come se si trattasse di pulpiti neutri, puntare i piedi, gridare Basta!, insomma, smetterla di essere un professore e iniziare a portarsi da giornalista agitatore militante, da guitto del dibattito politico. Nel merito (libertà di coscienza = autodeterminazione) siamo ovviamente con la De Monticelli. Se vuole darsi alla politica abbiamo però un monito: i filosofi, come tali, vi riescono assai male. (Marco Baldino)
lavocedifiore micromega kasparhauser