Non sono la portavoce né tantomeno la portaborsa di nessuno dei «portavoce istituzionali di una cultura i cui pilastri etici globali sono gli spermicidi, l’aborto moralmente indifferente, la pianificazione familiare coatta del sesso dei nascituri, la selezione eugenetica della vita e la sua riproduzione artificiale come mezzo a scopo di ricerca, fino all’eutanasia»; ma scrivo e denuncio il signor Giuliano Ferrara che in Due minuti per la vita liquida la sua misera battaglia in difesa del papa scrivendo tra altre amenità: «Con grandissima boria, con infinita presunzione, con un linguaggio moralmente ricattatorio, le burocrazie che stanno al vertice delle potenze civili della vecchia Europa e le nomenclature globaliste mettono sotto accusa il Papa, dall’alto della oscena pratica di un miliardo di aborti in trent’anni, per 'attentato alla vita in Africa'. Un disgustoso paradosso».
Veniamo ad uno dei tanti reali disgustosi paradossi.
Ricevo ed inoltro: «A Bergamo, 20 compagne e compagni nei giorni scorsi hanno ricevuto un decreto penale di condanna (artt. 459 e segg. CPP), perché “…in concorso tra loro, tentando di entrare nell’auditorium di Bergamo ove era organizzato il comizio di Giuliano Ferrara, leader della lista 'Aborto? NO grazie' per le elezioni politiche del 2008, cercando di forzare il cordone di polizia e detenendo quattro uova, mezzo chilogrammi di pomodorino, due mele, due mandarini ed un’arancia… all’evidente fine di lanciarli contro il relatore, compivano atti idonei ad impedire o comunque turbare la suindicata riunione di propaganda elettorale, non riuscendo nell’intento solo per la ferma reazione delle forze di polizia. In Bergamo il 6 aprile 2008… chiede l’emissione del decreto penale di condanna nei confronti di ciascun indagato, per la pena di euro 2485,00 di multa”…».
Ferrara contestato a Bergamo
Momenti di tensione tra manifestanti e polizia
(ANSA) - BERGAMO, 7 APRILE 2008 - Nuova contestazione per Giuliano Ferrara con lancio di uova a Bergamo dove ha tenuto un incontro elettorale. Una cinquantina di persone hanno manifestato all’esterno della chiesa di San Sisto prima dell’arrivo di Ferrara, con cori e striscioni. Attimi di tensione in via Carlo Alberto e in via della Vittoria, quando la polizia ha allontanato i manifestanti dal luogo dell’incontro.
L’11 aprile ero a Roma, per l’ultimo giorno dell'espulsione di Ferrara l’ultracorpo. Nell’articolo scrivevo tra l’altro: «A Roma ha concluso la sua piazzata della vita che non prevede aborti o pillole del giorno dopo, ma solo film a lieto fine, come Juno, quello gentilmente offerto dalla Premiata Pro Life, che forse qualche aderenza nelle segrete stanze del Vaticano ce l’ha e forse anche della Politica, quella con la “p” maiuscola che diventa non solo europea ma internazionale… Torino, Verona, Padova, Firenze, Magenta, Milano, Ancona, Pesaro, Bologna, Palermo sono alcune delle città dove, se Giuliano Ferrara si richiama all’identità cristiana, le donne nelle piazze si richiamano all’identità delle donne, quella che loro stesse definiscono…C’erano donne e uomini residenti a Roma, molte erano migranti, tantissime sono state le presenze quasi totalmente organizzate dal comitato femminile di Action, organizzazione da sempre impegnata nella lotta per il diritto all’abitazione che ha anche recentemente portato avanti con successo la prima occupazione delle donne per le donne».
Ferrara pensa che qualcuno ci ha pagato o ci pagherà per contestarlo, dal momento che il Professionista della Vita se ne intende di soldi veri? Dall’editoria e dalle Tv ne ha ricevuti e tanti e in cambio, siamo consapevoli, ha profuso una Linea intelligente ed ironica nel fare la Cultura della Vita in laboratorio politico. (sic!)
Il segnale orario di Giuliano Ferrara e la Rai Tv è ormai passato su Radio 24-Il sole 24ore.com dove le firme si sentono e i barriti pure, tant’è che si può parlare con Egli l’Elefante e sentirlo barrire dalle 9 alle 21, dal lunedì al venerdì: gli elefanti si sa “necessitano di grandi quantità di cibo, e il loro passaggio ha un effetto devastante sulla vegetazione; di conseguenza, tendono a spostarsi in continuazione… la fase di massima eccitazione dei maschi, in cui sono più pericolosi, viene chiamata must, ed è ben nota ai gestori di circhi o zoo.”
Doriana Goracci