Ma perché queste polemiche sulle statue che dai musei viaggeranno verso il privato abitare di Berlusconi? Il cavaliere rappresenta tutti gli italiani: passati, presenti e futuri, per cui mi pare opportuno che nel suo studio facciano bella mostra di sé reperti degli italiani del passato, del presente in attesa che decida di disegnare quale futuro.
Piuttosto c’è da chiarire l’ubicazione suo studio, stante il fatto che preferisce le sue dimore a quelle istituzionali, anche per incontri internazionali. Pertanto le statue della Roma antica andrebbero equamente collocate sia a Palazzo Ghigi che a Palazzo Grazioli e qual cosina ad Arcore e nelle sue ville della Sardegna.
Nella sua alcova più frequentata collocherei la “Paolina Borghese” del Canova, affiancata dai bronzi di Riace, il tutto idoneo a creare un’atmosfera di promettente intimità.
Nel bagno principale di Arcore (275 stanze, quindi una cinquantina di bagni, tra i quali quello del “divino”) suggerirei il Davide di Michelangelo, collocato al posto dello specchio, giusto per illudersi, mentre nel salottino antistante l’alcova ci starebbe a pennello “Il ratto delle Sabine” di Gianbologna.
Da San Pietro in Vincoli preleverei il monumento a Giulio II, da collocare nel mausoleo che “l’eterno” si è fatto costruire ad Arcore; servirà solo per tre giorni, ma ne varrebbe la pena.
Rosario Amico Roxas